Customer Journey: cos’è, come mapparlo e perché è essenziale per la tua strategia [2025]

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Introduzione

Capire profondamente i propri clienti non è più un optional. Ma come si fa a comprendere veramente l’esperienza che una persona vive interagendo con un brand, dal primo contatto fino alla fidelizzazione (e oltre)? Spesso le aziende hanno una visione frammentata, focalizzata su singoli punti di contatto (il sito web, la vendita, l’assistenza) senza cogliere il quadro generale vissuto dal cliente. Qui entra in gioco il concetto di Customer Journey.

Mappare il “viaggio del cliente” permette di indossare i suoi panni, di vedere l’interazione con l’azienda attraverso i suoi occhi, comprendendone bisogni, emozioni e frustrazioni lungo tutto il percorso. Non è solo un esercizio di empatia, ma uno strumento strategico potentissimo per migliorare l’esperienza cliente (CX), ottimizzare i processi e, in ultima analisi, raggiungere gli obiettivi di business. In questo articolo, esploreremo cos’è il Customer Journey, perché mapparlo è fondamentale, come farlo passo dopo passo e quali benefici concreti può portare alla tua strategia nel 2025.

Cos’è il customer journey: definizione e contesto

Il Customer Journey (o Viaggio del Cliente) rappresenta la somma completa di tutte le esperienze e interazioni che un cliente (o potenziale cliente) ha con un’azienda, un brand o un prodotto/servizio, lungo l’intero ciclo di vita della loro relazione, dal momento in cui percepisce un bisogno fino all’acquisto, all’utilizzo e alla fase post-acquisto, inclusa la potenziale advocacy. (Fonte: Think with Google)

È fondamentale sottolineare che il Customer Journey è definito dalla prospettiva del cliente, non da quella dell’azienda. Racconta la storia dell’esperienza dal punto di vista di chi la vive.

Il Customer Journey Mapping è il processo di visualizzazione di questo viaggio. Si tratta di creare una mappa (Customer Journey Map) che illustra le diverse fasi attraversate dal cliente, i punti di contatto (touchpoint) con l’azienda, le azioni compiute dal cliente, i suoi pensieri, le sue emozioni e i suoi punti critici (pain points) in ogni fase. (Fonte: Qualtrics)

È importante non confondere il Customer Journey con il semplice Sales Funnel (Imbuto di Vendita). Il funnel si concentra sulle fasi che portano alla conversione dal punto di vista dell’azienda, mentre il journey considera l’intera esperienza del cliente, comprese le fasi post-acquisto e le emozioni associate. A volte si parla anche di User Journey, che è un concetto simile ma spesso più focalizzato sull’interazione specifica con un prodotto digitale (es. un’app o un sito web), mentre il Customer Journey ha una visione più olistica dell’intera relazione con il brand attraverso tutti i canali. (Fonte: This MARKETERs Life)

Perché mappare il Customer Journey è fondamentale

Creare e utilizzare una Customer Journey Map offre numerosi vantaggi strategici:

  • Comprensione profonda del cliente: Permette di andare oltre i dati demografici e capire le reali motivazioni, aspettative, frustrazioni ed emozioni dei clienti nelle diverse fasi.
  • Identificazione dei pain points e delle frizioni: Evidenzia i momenti critici del percorso in cui i clienti incontrano difficoltà, si sentono confusi o insoddisfatti, permettendo di intervenire per risolvere questi problemi. (Fonte: Blog OFG, Then Agency)
  • Scoperta di opportunità di miglioramento e innovazione: Rivela aree in cui l’esperienza può essere resa più fluida, piacevole o efficace, o dove è possibile introdurre nuove soluzioni o servizi per superare le aspettative.
  • Miglioramento della customer experience (CX) complessiva: Intervenendo sui pain points e sfruttando le opportunità, si crea un’esperienza più positiva e coerente, aumentando la soddisfazione. (Fonte: Blog OFG)
  • Aumento della soddisfazione, fedeltà e retention: Clienti con esperienze positive sono più soddisfatti, più propensi a rimanere fedeli nel tempo e a riacquistare. (Fonte: Qualtrics, Blog OFG)
  • Allineamento interno: Fornisce una visione condivisa e incentrata sul cliente che aiuta ad allineare i diversi team (Marketing, Vendite, Prodotto, Customer Service) verso obiettivi comuni, abbattendo i silos organizzativi.
  • Ottimizzazione degli sforzi di marketing e vendita: Permette di capire quali canali e messaggi sono più efficaci nelle diverse fasi del journey, ottimizzando l’allocazione delle risorse. (Fonte: Blog OFG)
  • Personalizzazione efficace: Comprendere le esigenze specifiche in ogni fase consente di personalizzare le interazioni e le comunicazioni in modo più rilevante. (Fonte: Blog OFG)

Come mappare il Customer Journey: il processo passo-passo

La creazione di una Customer Journey Map efficace richiede un processo strutturato e basato sulla ricerca:

  1. Definire Obiettivi e Ambito (Scope):
    • Obiettivi: Cosa vuoi ottenere mappando questo journey? (Es. ridurre l’abbandono in fase di acquisto, migliorare l’onboarding, aumentare la soddisfazione del supporto).
    • Ambito: Quale specifico “viaggio” stai mappando? (Es. il percorso completo da sconosciuto a cliente fedele, o un sotto-percorso come la richiesta di assistenza). Scegli un percorso specifico e rilevante per i tuoi obiettivi.
  2. Creare le Customer Personas:
    • Identifica i tuoi segmenti di clientela principali e crea delle “personas” dettagliate che li rappresentino: chi sono, quali sono i loro obiettivi, motivazioni, bisogni, sfide, canali preferiti? (Fonte: Startup Geeks)
    • È fondamentale mappare il journey dal punto di vista di una specifica persona, poiché esperienze e bisogni possono variare notevolmente.
  3. Identificare le Fasi del Viaggio:
    • Suddividi il viaggio in fasi logiche dal punto di vista della persona. Modelli comuni includono:
      • Awareness (Consapevolezza): Il cliente realizza di avere un bisogno/desiderio e scopre il tuo brand/prodotto.
      • Consideration (Considerazione): Il cliente ricerca informazioni, valuta diverse opzioni e confronta le alternative.
      • Decision/Purchase (Decisione/Acquisto): Il cliente sceglie una soluzione e completa l’acquisto.
      • Retention/Service (Mantenimento/Servizio): Il cliente utilizza il prodotto/servizio e interagisce con il supporto post-vendita.
      • Advocacy (Promozione): Il cliente diventa un promotore fedele del brand (passaparola, recensioni).
    • Adatta le fasi allo specifico viaggio che stai mappando. (Fonte: Then Agency)
  4. Elencare i Touchpoint:
    • Per ogni fase, identifica tutti i punti di contatto (touchpoint) in cui la persona interagisce con la tua azienda o viene esposta al tuo brand. (Fonte: Then Agency, Startup Geeks)
    • Esempi: sito web, blog, social media, pubblicità online/offline, email marketing, chatbot, eventi, passaparola, recensioni online, negozio fisico, call center, app mobile, prodotto stesso, packaging, fatturazione.
  5. Mappare Azioni, Pensieri ed Emozioni:
    • Questo è il cuore della mappa. Per ogni fase/touchpoint, documenta:
      • Azioni: Cosa sta facendo attivamente la persona? (Es. cerca su Google, legge recensioni, chiama l’assistenza, usa l’app).
      • Pensieri/Domande: Cosa sta pensando? Quali domande ha? Quali dubbi o aspettative? (Es. “Questo prodotto risolverà il mio problema?”, “È facile da usare?”, “Il prezzo è giusto?”).
      • Emozioni: Come si sente la persona in quel momento? (Es. Curioso, Confuso, Frustrato, Entusiasta, Rassicurato, Deluso). Mappare le emozioni è cruciale per l’empatia. (Fonte: Then Agency)
    • Usa dati da ricerche (interviste, sondaggi, analisi feedback) per rendere questa parte il più realistica possibile.
  6. Identificare Pain Points e Opportunità:
    • Analizzando azioni, pensieri ed emozioni, evidenzia:
      • Pain Points: Momenti di attrito, frustrazione, difficoltà, domande senza risposta, aspettative deluse. Dove l’esperienza è negativa o inefficiente? (Fonte: Then Agency, Startup Geeks)
      • Opportunità: Momenti in cui è possibile migliorare significativamente l’esperienza, superare le aspettative, creare “momenti wow”, o introdurre nuove soluzioni.
  7. Visualizzare la Mappa:
    • Raccogli tutte le informazioni in un formato visivo chiaro e comprensibile (la Customer Journey Map). Solitamente è una tabella o un diagramma con le fasi in colonne e le diverse “corsie” (touchpoint, azioni, pensieri, emozioni, pain points, opportunità) in righe.
    • Rendila visivamente accattivante e facile da condividere.
  8. Analizzare, Agire e Iterare:
    • La mappa non è il fine, ma il mezzo. Usala per:
      • Identificare le aree prioritarie di intervento (i pain points più critici, le opportunità più promettenti).
      • Fare brainstorming su soluzioni specifiche.
      • Assegnare responsabilità per l’implementazione delle modifiche.
      • Misurare l’impatto delle azioni intraprese.
    • Rivedi e aggiorna regolarmente la mappa (es. ogni 6-12 mesi) man mano che i clienti, il mercato e la tua offerta evolvono.

Esempi di applicazione

Immagina di mappare il journey per l’acquisto di un software SaaS:

  • Fase consideration: La persona legge recensioni online (touchpoint). Azione: Confronta funzionalità. Pensiero: “Questa funzione mi serve davvero?”. Emozione: Confusione/Incertezza. Pain Point: Informazioni tecniche poco chiare sul sito. Opportunità: Creare video demo semplici o una tabella comparativa chiara.
  • Fase service: La persona contatta il supporto per un problema (touchpoint). Azione: Apre un ticket. Pensiero: “Risolveranno in fretta?”. Emozione: Frustrazione/Ansia. Pain Point: Tempo di risposta lento. Opportunità: Implementare un chatbot per risposte immediate a domande comuni e migliorare i tempi di risposta del supporto umano.

Analizzando questi punti, l’azienda può decidere di investire nel miglioramento della documentazione online e nell’ottimizzazione del processo di supporto, migliorando l’esperienza complessiva.

Errori comuni da evitare nel Customer Journey mapping

Creare una mappa utile richiede attenzione per evitare alcuni errori frequenti:

  • Prospettiva interna (inside-out): Mappare il viaggio basandosi sui processi interni dell’azienda invece che sull’esperienza reale del cliente.
  • Mancanza di ricerca: Basare la mappa su supposizioni interne (“pensiamo che il cliente faccia così”) invece che su dati reali raccolti dai clienti (interviste, sondaggi, analytics, feedback).
  • Mappe troppo complesse: Creare mappe eccessivamente dettagliate che diventano difficili da leggere, comprendere e utilizzare. Meglio iniziare semplici e aggiungere dettagli se necessario.
  • Mancanza di coinvolgimento cross-funzionale: Non coinvolgere rappresentanti di diversi team (marketing, vendite, prodotto, supporto) nel processo di mappatura, perdendo prospettive preziose.
  • Non agire sui risultati: Creare la mappa e poi lasciarla in un cassetto. La mappa è utile solo se guida azioni concrete di miglioramento. (Errore simile evidenziato da Blog OFG per il journey in generale)
  • Non aggiornare la mappa: Il viaggio del cliente cambia nel tempo; la mappa deve essere un documento vivo e aggiornato periodicamente.
  • Trascurare le emozioni: Focalizzarsi solo sulle azioni e sui touchpoint senza considerare l’aspetto emotivo, che è cruciale per l’esperienza complessiva.

Strumenti e piattaforme utili

Diversi strumenti possono supportare il processo di ricerca e creazione della mappa:

  • Strumenti per personas: Template online, MakeMyPersona (HubSpot).
  • Strumenti di ricerca: Software per sondaggi (SurveyMonkey, Typeform, Google Forms), strumenti per interviste utente, piattaforme di feedback (UserTesting).
  • Web analytics: Google Analytics per tracciare i percorsi sul sito web.
  • CRM (Customer Relationship Management): Per tracciare le interazioni dei clienti con vendite e supporto.
  • Software di customer journey mapping: Piattaforme dedicate che facilitano la creazione, visualizzazione e condivisione delle mappe (es. Smaply, UXPressia, Miro, Lucidchart, Mural).
  • Strumenti di collaborazione: Lavagne virtuali (Miro, Mural) sono ottime anche per workshop di mappatura collaborativa.

Conclusione

Comprendere e mappare il Customer Journey è diventato un esercizio strategico imprescindibile per qualsiasi azienda che voglia davvero mettere il cliente al centro. Andare oltre la visione interna dei processi e adottare la prospettiva del cliente, con le sue azioni, i suoi pensieri e le sue emozioni, permette di scoprire verità nascoste sulla sua esperienza.

La Customer Journey Map non è solo un bel diagramma da appendere al muro; è uno strumento diagnostico potente che rivela dove l’esperienza si interrompe e dove può essere migliorata o resa memorabile. Utilizzare questi insight per guidare azioni concrete di ottimizzazione dei touchpoint, personalizzazione delle comunicazioni e risoluzione dei pain points è la chiave per costruire relazioni più forti, aumentare la fedeltà e guidare la crescita sostenibile del business. Iniziare a mappare il viaggio dei tuoi clienti è il primo passo per trasformare la tua strategia da product-centric a truly customer-centric.

FAQ sul Customer Journey

Domanda 1: Qual è la differenza tra Customer Journey e User Journey?

Risposta: Sono concetti simili, ma lo User Journey è spesso più focalizzato sull’interazione specifica di un utente con un prodotto digitale (es. un’app, un sito web) per completare un compito specifico. Il Customer Journey ha una visione più ampia e olistica, considerando tutte le interazioni del cliente con il brand attraverso tutti i canali (online e offline) e lungo l’intero ciclo di vita della relazione. (Fonte: This MARKETERs Life)

Domanda 2: Quanto dettagliata deve essere una Customer Journey Map?

Risposta: Il livello di dettaglio dipende dagli obiettivi della mappa e dal pubblico a cui è destinata. Può variare da una mappa ad alto livello che mostra solo le fasi principali e i touchpoint chiave, a una mappa molto dettagliata che include ogni singola micro-interazione. È consigliabile iniziare con un livello di dettaglio gestibile e aggiungere complessità solo se necessario per raggiungere gli obiettivi specifici dell’analisi.

Domanda 3: Chi dovrebbe essere coinvolto nella creazione della Customer Journey Map?

Risposta: Idealmente, il processo dovrebbe essere collaborativo e coinvolgere rappresentanti di tutti i team che interagiscono con il cliente o influenzano la sua esperienza: Marketing, Vendite, Prodotto/Servizio, Customer Support/Service, UX/Design, e talvolta anche IT o Operations. Questo garantisce una visione completa e facilita il buy-in per le azioni successive. Fondamentale è basare il lavoro su ricerche reali fatte con i clienti.

Domanda 4: Come si fa a ricercare le emozioni e i pensieri dei clienti?

Risposta: Non si può chiedere direttamente “Come ti senti?”. Si usano metodi di ricerca qualitativa come: interviste individuali approfondite (chiedendo di raccontare esperienze specifiche, cosa pensavano, cosa li ha frustrati/deliziati), focus group, analisi del feedback testuale (recensioni, survey aperte, trascrizioni di chiamate al supporto) utilizzando tecniche di analisi del sentiment, osservazione etnografica (se applicabile).

Domanda 5: Con quale frequenza va aggiornata la Customer Journey Map?

Risposta: La mappa non è statica. Andrebbe rivista e aggiornata regolarmente, ad esempio ogni 6-12 mesi, o più frequentemente se ci sono stati cambiamenti significativi nel mercato, nel comportamento dei clienti, nell’offerta dell’azienda o a seguito di iniziative di miglioramento implementate basate sulla mappa stessa.

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