№ 212

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Settimana per settimana: cosa succede quando implementi MAKE PROGRESS®

Settimane 1-9: finalmente la strategia smette di essere quella presentazione che nessuno apre più e diventa reale. Settimane 10-12: i team scoprono dove sta andando l'azienda e iniziano a remare nella stessa direzione. Settimane 13-16: l'organizzazione trova il suo ritmo naturale e rimuove sistematicamente ogni ostacolo al progresso.
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Ti sei mai chiesto cosa succede davvero quando la tua strategia smette di essere quella presentazione che nessuno apre più e diventa qualcosa che guida ogni decisione in azienda?

Quello che stai per leggere è la cronaca settimana per settimana di una trasformazione che migliaia di leader stanno vivendo in prima persona. Una mappa precisa del viaggio che porta dalla confusione strategica alla chiarezza operativa, dall’esecuzione frammentata al progresso inesorabile.

Ecco perché chi implementa MAKE PROGRESS® non torna mai più indietro.

FASE 1: TOP DOWN
Quando la strategia prende forma

Settimana Zero: Il momento della svolta

Si costituisce lo Strategy Team, il gruppo responsabile dell’esecuzione strategica. È il momento in cui realizzi che la strategia non è più qualcosa di cui parlate solo nei meeting. Diventa reale. Per la prima volta, qualcuno in azienda ha la responsabilità specifica e codificata di farla funzionare.

Basta con quella sensazione di “tutti parlano di strategia, nessuno la gestisce davvero”. Finalmente la strategia ha una casa, ha delle persone, ha un processo. 

“Finalmente la strategia diventa visibile in azienda” è quello che ci dicono tutti i CEO che attraversano questo momento.

Settimana 1: La chiarezza strategica

Si lavora sulla chiarezza strategica, documentando la “strategia emergente” – quella strategia che, pur non essendo mai stata scritta, ha portato l’organizzazione dove si trova oggi. È come accendere una luce in una stanza buia. Improvvisamente vedi che esiste già una logica, una direzione, un modo di operare che funziona. Non stai partendo da zero: stai codificando quello che già esiste e che già ti ha portato risultati.

Quella paralisi dell’iniziare da una pagina bianca sparisce completamente. Quella paura di “non sapere da dove cominciare con la strategia” diventa un ricordo. Si parte dal lungo periodo, si codificano i valori che guidano davvero i comportamenti del team, si riscrive vision e mission, non quelle fantasiose create dalle agenzie di marketing, ma quelle vere, quelle che spiegano davvero com’è fatto il futuro che desiderate creare.

Settimana 2: La stella polare

Si identifica la Business North Star, l’unica metrica che permette di comprendere se la strategia sta funzionando. È il momento magico. Quello in cui realizzi che è possibile riscrivere i meccanismi di funzionamento della strategia e misurarli. Tutto diventa improvvisamente più semplice e più chiaro.

Quella confusione di avere troppi numeri e non sapere quale sia davvero importante scompare. Ora hai UNA metrica che ti dice se stai andando nella direzione giusta, dal lato del valore per i clienti e dal lato della profittabilità dell’organizzazione. 

«Mi ha permesso di vedere le cose da un punto di vista diverso e di ottenere ordine mentale, che è stato un risultato importante per me.» — Michele Schito, CEO di Sfera Servizi Srl

Settimana 3: I numeri che contano

Si misurano due set di metriche precise: le Profit Core Metrics e le Product Core Metrics. Hai la raggi X del tuo business. Finalmente capisci se stai costruendo il prodotto giusto e se stai generando i profitti giusti. È quella sensazione di controllo e comprensione che non avevi mai avuto prima.

La navigazione a vista sui numeri finanziari diventa storia del passato. Ora sai esattamente quali metriche guardare per comprendere la dimensione delle tue decisioni strategiche. 

Sono quelle che nel canvas vedi nelle colonne gialle, quelle che ti permettono di comprendere davvero l’impatto di ogni scelta.

Settimana 4: La strategia di go-to-market

È come avere finalmente la mappa del territorio che vuoi conquistare. Capisci quanto è grande l’organizzazione che stai creando, dove esiste il mercato capace di soddisfare le tue ambizioni numeriche.

Quella sensazione di “sparare nel buio” sul mercato sparisce. Ora hai la descrizione precisa del cliente ideale, una promessa misurabile che puoi fare, una garanzia che neutralizza le obiezioni di acquisto e la tua superiorità sostenibile per battere la concorrenza.

Settimana 5: La Growth Machine

Si lavora all’individuazione dei meccanismi ripetibili di crescita e la comprensione del modello persistente dell’organizzazione. È come aprire il cofano del tuo business e finalmente capire come funziona davvero il motore che ti porterà lontano. È il momento in cui tutto diventa chiaro: come ottieni sistematicamente risultati nel mercato.

Quella frustrazione di non riuscire a spiegare ai collaboratori come funziona la strategia svanisce. Ora chiunque nell’organizzazione può capirla e supportarne l’esecuzione. 

«Mi ha aiutato a comprendere meglio il funzionamento degli OKR, qualcosa che mi sembrava complesso all’inizio, e ora mi dà fiducia per fare passi importanti per la mia carriera.» — Genny Baldan, Product Marketing Manager di Cielo Venezia 1270 Spa

Settimana 6: I playbook dei team

Grazie alla descrizione della Growth Machine, si costruiscono i playbook dei team – la comprensione di come ogni team può supportare la strategia. È il momento in cui realizzi che quando la strategia diventa delgabile, tutti possono supportarla. Non sei più solo a portare il peso della strategia sulle spalle.

Quella sensazione di essere l’unico a capire dove sta andando l’azienda diventa un ricordo. Ora ogni team sa esattamente quale gap strategico deve coprire e con quale priorità. Al termine di questa settimana si ottiene la sequenza precisa di conversazioni che permettono di avere un effetto domino sui risultati.

Settimana 7: Gli abilitatori strategici

Si individuano gli abilitatori – gli asset strategici che l’organizzazione deve costruire per ottenere scalabilità e disaccoppiare investimenti da risultati. Diventa incredibilmente chiaro quali sono le aree tematiche di investimento e innovazione. Capisci finalmente cosa è business as usual e cosa è innovazione, una distinzione che poche aziende riescono a fare.

Quella paralisi di non sapere dove investire per la crescita sparisce. Ora hai la mappa precisa degli asset che ti serviranno per scalare. È in questa settimana che diventa evidente quale parte del business deve essere ottimizzata e quale deve innovare.

Settimana 8: Le priorità strategiche

Si definiscono le priorità nei prossimi 12 e 4 mesi, concludendo il lavoro sulla strategia emergente e racchiudendo tutto in una pagina sintetica distribuibile. Per la prima volta in vita tua, hai la strategia dell’azienda in una singola pagina. Una pagina che chiunque può leggere, capire e utilizzare per prendere decisioni allineate.

Quella frustrazione delle presentazioni strategiche di 50 slide che nessuno legge e che dopo una settimana sono già dimenticate diventa storia. 

«Mi ha permesso di iniziare un percorso che sento già trasformativo per la mia crescita personale e professionale. Potrebbe avere un impatto grandissimo sul mio business.» — Simone Fluperi, DG di SHR Italia

Settimana 9: Il KPI Book e gli OKR

Si raccolgono tutti i numeri emersi durante le fasi precedenti nel KPI Book, il libro dei numeri che rappresenta l’esecuzione della strategia. Hai finalmente un cruscotto di controllo strategico. Poche metriche, coordinate, che ti dicono esattamente se stai eseguendo la strategia o no.

Il caos di avere troppi numeri sparsi in mille spreadsheet diversi diventa un ricordo. Ora hai UN posto dove guardare per capire come sta andando la strategia. Solo ora – ripeto SOLO ORA – i team possono scrivere i primi OKR. E questo è fondamentale. Perché altrimenti potrebbero scrivere obiettivi disconnessi dalla strategia, portando l’organizzazione esattamente dove non vorresti essere.

FASE 2: BOTTOM UP
La strategia incontra l’esecuzione

Settimana 10: La comunicazione strategica

Si conclude la fase top-down e si comunica la strategia ai team in un evento che ha la forma che ogni organizzazione decide: un meeting aziendale, una riunione online, un off-site. È il momento in cui la strategia esce dalla stanza del CEO e diventa patrimonio di tutta l’organizzazione. I team ricevono non solo la strategia, ma anche il proprio playbook specifico.

Quella disconnessione tra leadership e operatività sparisce. Ora tutti sanno dove stanno andando e come contribuire. È qui che la strategia entra finalmente in contatto con l’esecuzione.

Settimana 11: Il supporto all’esecuzione

I team negoziano i propri obiettivi strategici nel breve periodo. È elettrizzante vedere come ogni team può contribuire con le proprie capacità specifiche all’esecuzione della strategia. Non è più calata dall’alto: è co-creata.

Quella resistenza passiva dei team che non capiscono perché dovrebbero eseguire certi progetti svanisce. Ora sono loro stessi a proporre come contribuire. I team sono finalmente connessi con la leadership e tutti remano nella stessa direzione.

Settimana 12: La riduzione delle attività

Si lavora per ridurre le attività non strategiche e liberare risorse per l’esecuzione di ciò che conta davvero. È liberatorio. Finalmente hai il permesso di smettere di fare le cose che non servono. È come togliersi un peso dalle spalle.

Quella sensazione di correre sempre ma di non arrivare mai da nessuna parte sparisce. Ora ogni attività ha uno scopo strategico chiaro. 

« Il cambiamento è stato immediato: ho affinato ulteriormente il mio approccio, elevato il posizionamento e migliorato l’impatto che posso portare nelle aziende.” — Andrea Macrì, consulente strategico

FASE 3: INSIEME
Senti il Drumbeat

Settimane 13-16: Il ritmo dell’esecuzione

Da questo momento compaiono nel calendario di tutti i meeting strutturati del drumbeat, il ritmo che l’organizzazione può controllare, accelerare, governare. È come se l’azienda avesse finalmente trovato il suo battito cardiaco. Un pulsare regolare dell’esecuzione che restituisce entusiasmo e senso di progresso a tutti.

Quella sensazione di caos organizzativo dove nessuno sa cosa stanno facendo gli altri e i progetti si accavallano senza logica diventa “il vecchio modo di lavorare”. Il team impara a proteggere il proprio tempo e a distinguere il segnale dal rumore nell’organizzazione.

La rimozione sistematica degli ostacoli

Gli ostacoli vengono sistematicamente identificati, documentati e rimossi. Diventano una miniera d’oro per l’innovazione. È potente sentire che nulla può fermare il progresso. Ogni problema diventa un’opportunità di miglioramento.

Quella sensazione di impotenza di fronte agli ostacoli ricorrenti che sembrano insormontabili scompare. I processi vengono continuamente migliorati e documentati, rendendo l’organizzazione resiliente anche rispetto alle persone. 

«Oggi ho chiarezza strategica assoluta e, soprattutto, la capacità di metterla in pratica. Non più teorie astratte o framework incomprensibili.» — Fabrizio Angeli, CEO di Need Strategy

Lo Strategy Refresh

Al termine del ciclo, si hanno sufficienti dati per comprendere quanto l’organizzazione è stata in grado di eseguire la strategia, con che qualità, e quanto è distante dai risultati strategici. È incredibilmente appagante vedere quanto strada hai fatto e avere tutte le informazioni per aggiornare la strategia e prepararsi al ciclo successivo.

Quella sensazione di navigare a vista senza mai sapere se stai davvero migliorando o peggiorando diventa storia. L’azienda diventa una macchina che impara e si migliora continuamente. Non dipende più dalle singole persone ma dai sistemi.

La trasformazione completa

Ecco cosa succede ai team che decidono di utilizzare MAKE PROGRESS®:

Passano da un punto in cui la strategia è qualcosa di confuso, di poco chiaro, che esiste solo nell’aria…

…a qualcosa che è tangibile, che esiste in documenti e sistemi, che si manifesta in un ritmo che l’organizzazione può controllare, accelerare e governare.

«Ho acquisito una maggiore consapevolezza sugli strumenti da utilizzare per far sì che la strategia possa essere davvero eseguita e monitorata e non solo pianificata.»  — Matteo Ricci, Responsabile del Controllo di Gestione, Komatsu Italia Manufacturing SpA

«La differenza più forte rispetto agli altri corsi che ho frequentato? La chiarezza. Strategica, operativa, di allineamento.» — Nicola D’Angelo, Growth & Innovation Advisor freelance

Il momento di passare dalla Teoria alla Pratica

Se hai letto fino a qui, probabilmente hai riconosciuto la tua organizzazione in qualche punto di questo viaggio.

Forse hai pensato: “Ecco, questo è esattamente quello che ci serve.”

O forse: “Sarebbe bello, ma chissà se funzionerebbe anche per noi.”

La verità è che questa trasformazione non è riservata alle grandi aziende o alle startup tecnologiche.

È per ogni organizzazione che ha il coraggio di smettere di improvvisare sulla strategia e iniziare a gestirla con metodo.

È per ogni leader che è stanco di sentirsi l’unico responsabile della strategia e vuole costruire un team che la supporta attivamente.

È per ogni CEO, dirigente o consulente che vuole finalmente vedere la propria visione trasformarsi in realtà misurabile.

Se la Strategia è una tua priorità

Guarda il replay dell’evento dove mostro tutto il metodo. Potrai scaricare il Regolamento del Programma di formazione e condidarti all’edizione di Giugno.

Se ogni viaggio inizia con il primo passo, quel primo passo è decidere che la tua strategia merita di essere più di un documento nel cassetto.

«Se stai cercando un modo per fare il salto che fa veramente la differenza, lo devi fare. Se riesci a comprendere il potenziale di ciò che riuscirai a creare, dovresti solo chiedere dove firmare per iniziare.» — Antonella Ghidini, Responsabile HR e Direzione Studio, Faglia-Bontacchio e ass stp srl

ALWAYS MAKE PROGRESS⤴
Antonio

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