№ 116

Se il team non esiste, crealo!

7:27 di lettura — Come il Product Manager di ProntoPro ha superato il trade off tra innovazione e miglioramento graduale. Scoprire nuovi modelli di business all’interno dello stesso prodotto. Accelerare con team in outsourcing.
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Hey, buon lunedì!

Seguire le strade già disponibili sulle mappe di tutti non ti porta dritto a destinazione, ma su una strada senza dubbio più trafficata!

Per crescere e trovare nuove soluzioni a beneficio degli utenti e del business, devi esplorare fuori dalla mappa. Nessuno si è mai perso, a patto di essere partito adeguatamente equipaggiato.

Chi si occupa di innovazione lo sa, ma chi si occupa di prodotto – del proprio prodotto – lo fa!

Quando ho intervistato Matteo Carini di ProntoPro ho capito subito che avrei potuto scrivere una Nota densa di spunti di riflessione utili per te e per tutta la tua organizzazione, non importa se sia grande o piccola, conta quanto sia ambiziosa. Condividi questa nota con chi pensi debba leggerla.

Matteo ha fatto una riflessione profonda sul prodotto che lo ha portato, esperimento dopo esperimento, non solo a modificare la propria organizzazione ma a creare un nuovo dipartimento capace di allinearsi meglio tra le esigenze crescenti del business e i bisogni degli utenti.

Prima di lasciarti alla lettura permettimi tre informazioni di servizio.

➀ Mercoledì alle 9:30 annuncerò il prossimo STRTGY Meeting con un ospite che è stato capace di portare l’approccio NO-CODE in brand pazzeschi come Dolce & Gabbana, Ray Ban, Acqua di Parma, Furla e tanti altri. Mettiti un reminder per controllare la mail!

Spesso pensiamo che questi brand abbiano al loro servizio team di sviluppatori e non utilizzino questi nuovi tool che vengono costantemente snobbati dai dev attorno a noi. Invece sono veloci, performanti e adottati anche (e soprattutto) dai leader di settore. Questa nuova categoria di prodotti sarà pervasiva tra pochi anni!

Piccola curiosità che non ho mai rivelato: STRTGY è interamente costruita con tools NO-CODE! Questo non vuol dire che non avremo mai bisogno di sviluppatori interni, significa semplicemente che il ruolo dell’ingegneria del software (e del product design) sta cambiando e che oggi ci sono grandi opportunità da cogliere nella progettazione di prodotti che creano altri prodotti (da soli o con l’aiuto dell’uomo).

Il famoso Product Trio (Product Manager, Designer e Software Engineer) potrebbe ben presto cambiare!

➁ Lo STRTGY Meeting con Andrea Scotti Calderini è disponibile per il REPLAY. Se te lo sei perso il link è questo ▶ o se vuoi inviarlo a qualcuno direttamente via WhatsApp clicca qui ✓✓.

Manca davvero poco al Product Management Day del 25 Giugno a Roma (o in diretta streaming). Se ancora non l’hai fatto approfitta dello sconto del 15% su tutti i biglietti offerto da STRTGY. Usa e condividi questo link ⁋.

Se parteciperai dal vivo, fermati al nostro stand per parlare di OKR per team di prodotto (e non solo). Ci troverai insieme ai team di Get Connected Atlassian e Gtmhub.

È tutto. Come sempre:
ALWAYS MAKE PROGRESS
—Antonio


● PRODUCTS / Product Strategy 

Creare un nuovo dipartimento:  Category Strategy

A: Ciao Matteo presentati alla Community.

Matteo: Ciao sono Matteo, mi occupo di Product Management per ProntoPro↗.

Prima di entrare in quest’azienda ho lavorato in Sud Africa per un’impresa di carburanti BIO nel settore dell’innovazione e della tecnologia.

Sono entrato in ProntoPro sette anni fa. Dopo essere stato per circa due anni responsabile SEO, ho seguito una transizione interna verso il prodotto ricoprendo il ruolo di Senior Product Manager

Da circa quattro mesi ho creato da zero e sto facendo crescere un dipartimento interno di Category Strategy. Si tratta di un ramo eclettico, che mescola business development, customer development, prodotto e marketing. 

Mi occupo anche di altri progetti come investor e advisor di prodotto e di marketing con due obiettivi: sviluppare attività di networking e migliorare le skill personali. 

A: Quali sono i tuoi superpoteri?

Matteo: Tra le hard skill senza dubbio competenze di marketing e SEO.

Ho portato il sito di ProntoPro da una condizione di traffico zero a un milione di visualizzazioni in un anno.

Sono affascinato dal Design Thinking, in particolare dal Double Diamond e gli approcci al problem solving che il framework propone. 

Tra le soft skill mi dicono – è sempre difficile giudicarsi – il growth mindset e la capacità di ricevere feedback, ma anche di chiederli in modo proattivo e di darli.

A: Hai parlato della trasformazione del tuo ruolo in ProntoPro e della transizione verso il prodotto. Chi è per te il Product Manager e perché strategicamente ha dato vita a nuove funzioni nella tua azienda?

Matteo: Il Product Manager è una persona che – in collaborazione con tutti i team – si occupa di trovare il punto di intersezione tra Desirability, Feasibility, Viability per soddisfare l’utente finale.

Negli ultimi due anni mi sono concentrato su questo aspetto: quando si lavora nel product management è facile dire che bisogna dare priorità all’utente. Sul lato pratico trovare l’intersezione tra i tre fattori non è però così scontato, soprattutto se non sei CEO dell’azienda o se le narrative dietro a una scelta non sono chiare. 

In ProntoPro non abbiamo sempre seguito un’ottica user-centred, solo da poco siamo riusciti a ragionare mettendo l’utente prima di tutto, a volte facendo anche scelte dolorose per il business, ma consciamente. 

Puoi pensare a ProntoPro come a un marketplace orizzontale in cui ogni “categoria” rappresenta un modello di business diverso.

Con questo modello possiamo adottare due strategie di approccio al mercato:

  • la prima prevede di lavorare in modo orizzontale e segmentando gli utenti per bisogno;
  • la seconda predilige la scelta di una nicchia di mercato e la sua occupazione totale, per spostarsi poi ad una successiva.

Noi abbiamo scelto la prima soluzione, dando valore all’utente e investendo nel team di research.

Grazie all’esperienza in ProntoPro ho capito che a volte il ruolo affidato al Product Manager è riduttivo. Propongo un esempio concreto: spesso all’interno del prodotto emergono nuove necessità che possono essere intercettate come sottoprodotti. 

Le persone che accedevano al nostro sito non erano interessate a navigare per categoria: avevamo un problema di discoverability legato al modo in cui gli utenti utilizzavano il portale mentre questo si stava ingrandendo.

Mi sono chiesto se le diverse categorie potessero diventare dei prodotti a sé stanti e ho creato dei dipartimenti strategici per intercettare meglio le micro opportunità all’interno delle singole categorie. 

Abbiamo notato che a ognuna è legato un comportamento specifico e che, addirittura, potrebbero abilitare business model altrettanto specifici al loro interno.

Il Product Manager deve fungere da connettore tra i vari dipartimenti.

Product Solution Exploration in outsourcing

A: Il tuo intervento è dedicato alla Product Solution Exploration con un team esterno. A chi è dedicato il tuo talk e cosa imparerà chi ti ascolterà al PMDay?

Matteo: Uno degli aspetti più complessi è bilanciare il trade-off tra innovation e fine-tuning o clean-up dei prodotti e del business. 

Partiamo da un presupposto: la crescita di un’azienda può essere paragonata a quella di una persona. Quando nasce una nuova start-up, vive una prima fase infantile di apprendimento. Poi diventa una scale-up – come è successo a ProntoPro – e vive un periodo di adolescenza nel quale inizia ad avere una forza incredibile ma anche diversi punti di debolezza.

Uno dei problemi principali che affronta il team di product management è il feature creep: si aggiungono continue funzionalità al prodotto senza fare un triage di ciò che sia veramente utile.  ProntoPro si trovava in questa condizione: da un lato voleva innovare, dall’altro per la sua natura orizzontale non aveva ancora trovato il product-market fit. 

I problemi della piattaforma e la scarsa capacità tecnologica non ci permettevano di fare innovazione senza rinunciare ad una serie di fine-tuning strategici che avrebbero portato miglioramenti graduali al prodotto.

Abbiamo quindi scelto di innovare all’esterno creando una sorta di mini start-up con la quale validare nuove ipotesi e definire benchmark.  

Questa soluzione ci ha permesso di sperimentare in modo più veloce e di compiere azioni brandizzate connesse – ma non uguali – a ProntoPro.

Ci sono aspetti negativi e positivi.

I contro sono legati al fatto che, esternalizzando, i team tech o i designer non possono beneficiare di una serie di learning. 

I pro sono diversi. Costruire prodotti isolati consente all’azienda di beneficiare di un tech team esterno il cui effort non pesa direttamente sulla capacità interna, di eliminare i problemi di legacy, di incrementare la velocità dei flussi. I product manager sanno che ogni nuova feature sviluppata deve coesistere nell’ecosistema aziendale perché ha un costo prima, durante e dopo la sua applicazione. Isolare le ipotesi può abbattere questi costi. 

Gli argomenti del talk saranno utili a tutte le persone che devono affrontare un trade-off tra innovazione e miglioramento graduale del prodotto.

I Product Manager che sono indecisi tra le due opzioni, possono trarre beneficio dall’esplorazione con un team esterno.  

A: Quali risorse consigli a chi seguirà il tuo talk per approfondire questo argomento? 

Matteo: Ne ho tre. Il primo è un testo utile per creare uno spin-off esterno, per dare vita a un nuovo dipartimento e rimettere in discussione ipotesi fatte in passato.

Per risolvere il problema specifico di cui ho parlato, suggerisco “The Entrepreneur’s Guide to Customer Development: A cheat sheet to The Four Steps to the Epiphany”.

Il secondo libro, interessante ma più corposo è “Lean Customer Development: Building Products Your Customers Will Buy: Build Products Your Customers Need”.Infine, un metodo: Opportunity solution tree↗, per mappare opportunità, desideri e fattibilità.

Non perdere le prossime Note. Ogni lunedì alle 7:00. Gratis.

Strumenti e framework per sbloccare l’innovazione in azienda e applicare praticamente Design Thinking, Blue Ocean Strategy, JTBD e OKRs.  

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