Hey, buon lunedì,
Anche tu da quando sei in quarantena hai smesso di utilizzare i Post-it?
Mi sono accorto che i Post-it che avevo comprato sono ancora tutti lì in ufficio. Tra Miro↗ e Google Presentation, non ne ho sentito la mancanza. Un rettangolo colorato sullo schermo ne è una rappresentazione più che sufficiente soprattutto quando il vantaggio di poterlo attaccare dappertutto non è più un vero vantaggio, ciò che conta è che tutti i partecipanti alla riunione possano scrivere e velocemente condividere un’idea.
A proposito, su Medium, 2 anni fa, ho scritto un articolo su come fare un workshop solo con Skype e Google Presentation, va ancora alla grande, anzi da quando siamo tutti a casa le visite sono ovviamente aumentate. Qui c’è il link ↗ e trovi anche un template aggiornato che puoi scaricare e usare se liberamente se ti va.
Perché l’ho scritto? Per due motivi. Il primo perché software come Miro o Mural, come tanti altri, spesso non sono autorizzati dall’IT delle organizzazioni con le quali lavoro. Il secondo e è che diamo con facilità la colpa ai tools quando il risultato di quello che facciamo non ci soddisfa. Più spesso però il problema è nelle processo, nelle competenze o nella motivazione.
Il fatto è che sono convinto che l’innovazione è già presente nell’azienda.
Non serve continuare a guardare fuori. Va solo fatta emergere.
Per esempio, più di 50 anni fa, un certo Spencer Silver che lavorava alla 3M era alla ricerca di un adesivo super forte, fallì. Ne inventò uno che invece attaccava poco e non lasciava tracce. In azienda non sapevano cosa farsene.
Circa 6 anni più tardi, Arthur Fry perdeva la pazienza nel portare il segno tra i suoi spartiti. Siccome era stato a un seminario di Spencer, si ricordò di questo adesivo debole e decise di utilizzarlo su dei foglietti di carta.
Inventò quello che oggi chiamiamo Post-it.
La 3M aveva l’innovazione in casa. Non si è messa li per creare quel particolare prodotto. Ha solo messo a disposizione le informazioni di un esperimento fallito.
Quindi l’innovazione è questione di ??
Nientaffatto.
L’innovazione è quello che succede quando vuoi cambiare il futuro.
L’innovazione non è compito di un reparto di R&D, o di un gruppo di persone con il Mac.
È l’intera organizzazione che deve essere capace di innovarsi, ovunque, autonomamente.
Adesso per esempio deve saper trovare modi innovativi per parlare con i clienti, firmare i documenti, gestire le riunioni, concludere il progetto.
Per i manager oggi è vitale comprendere velocemente cosa non funziona e supportare ciò che funziona. E per semplificare il lavoro il mio consiglio è di andare a cercare in tre aree: Persone, Processi e Prodotti.
Se non l’hai ancora fatto, anche in questo caso ho messo a tua disposizione lo STRTGY Maturity Index (link diretto)↗ con le istruzioni per utilizzarlo.
Innovazione vs Ottimizzazione
Spesso confondiamo l’innovazione con l’ottimizzazione. Ma questi due effetti sono diversi e avvengono quando le persone rispondono a due domande completamente diverse.
Chi tende all’ottimizzazione si chiede: “Come posso rendere [xyz] più efficiente?”
Chi tende all’innovazione si chiede: “Come posso rendere [xyz] più efficace?”
C’è bisogno del giusto mix. Mentre l’organizzazione migliora costantemente perché riduce gli sprechi nel servire ripetutamente ai clienti gli stessi prodotti, qualcun altro in azienda dovrà occuparsi di rendere quei prodotti, e in generale l’azienda stessa, rilevante nel mercato anche domani, cercando di immaginare il futuro.
Oggi le aziende mettono in campo più risorse per supportare la burocrazia che per cercare nuovi problemi da risolvere.
Per questo sono sicuro che nella tua mail avrai un documento che illustra la policy del lavoro da casa come sono sicuro che ti non è altrettanto chiaro chi, nella tua azienda, deve innovare, chi ha il permesso di farlo e come giustificare il tempo impiegato…
Non è più il momento del management per proteggere la stabilità.
È il momento di guidare l’intera organizzazione a ripensare cosa è possibile fare per i propri clienti grazie ai dati e alla tecnologia che permettono di ridurre al minimo il rischio, avere costi marginali bassissimi, scalabilità e velocità.
3 modi low-risk per innovare
1. Fai pagare ai competitor la tua R&D
Facebook è il mago di questa tecnica. Non inventa mai niente di nuovo. È eccezionalmente bravo nel copiare e integrare le esperienze rivali.
Solo questo mese mette sul mercato due prodotti con chiari riferimenti competitivi:
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Rooms. Una video chat fino a 50 persone alla quale è possibile accedere da qualsiasi prodotto “by Facebook” oltre che da portale e, soprattutto, a chiunque in possesso del link. Ecco Zuck che presenta Messenger Rooms ↗
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Hobbi. Prende evidente ispirazione da Pinterest ed è un app per organizzare i contenuti di chi si dedica a un particolare hobbie con la possibilità di tracciare i progressi fatti. L’articolo di Techcruch ↗
Cosa puoi copiare da un competitor, o da un player di un altra industry che però ha un modello di delivery che può essere utile per te?
Tra tutte le opzioni, cosa puoi permetterti di fare al più basso costo possibile, con le capacità del tuo team e la tecnologia a disposizione?
2. Trasforma gli input dei tuoi clienti in features
È la base del Design Thinking, e lo insegno in tutti i miei corsi.
Ecco cosa puoi fare velocemente e a basso costo, nell’ordine:
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Segmentare i clienti e individuare i low-end user e i power-user.
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Fare un’intervista di 10 domande, oppure raccogliere le top-10 richieste al tuo customer care dal giorno del lockdown.
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Creare una roadmap prioritizzando gli input su una scala impatto/effort.
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Lanciare la prima già questo venerdì e misurare il risultato la prossima settimana.
3. Idea Upcycle
Fleming era alla ricerca della “medicina miracolosa”, ha trovato “solo” la penicillina.
Percy Spencer conduceva esperimenti sui radar ma le caramelle che aveva in tasca si scioglievano continuamente. Inventò il forno a microonde.
Hopps, ingegnere elettrico, conduceva esperimenti sull’ipotermia e inventò il peacemaker.
Insieme ai Post-it di cui ti ho raccontato all’inizio, questi prodotti non sono nati per volere ma per errore.
Puoi accedere alla knowledge base che contiene tutti i vecchi progetti dell’azienda?
Puoi organizzare un demo-day dei migliori progetti falliti negli ultimi 5 anni?
Quali tra questi sono stati troppo ambiziosi, troppo costosi, tecnologicamente complessi che oggi protrebbe aver senso implementare?
Ti aiuto
Queste tre modalità sono esempi, se pur semplici, capaci di sbloccare il potenziale innovatore nelle persone delle nostre organizzazioni.
Se hai bisogno di capire di più e contestualizzare sulla tua azienda, come Design, Business e Tecnologia possono aiutarti a creare il tuo nuovo vantaggio competitivo, rispondi pure a questa mail. Leggo e rispondo a tutti personalmente.
Buon lavoro!
Fatti sentire.