№ 199

Principi per un grande lavoro strategico nel 2025 – Parte 2

12:54 di lettura — Decidi cosa eliminare per concentrare risorse sui progetti rilevanti. Neutralizza la competizione innovando prodotti e soddisfacendo aspettative dei clienti. Costruisci un network strategico per accelerare la crescita e ispirarti.
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In breve

  • Decidi quali progetti interrompere per concentrarti su iniziative con pieno contributo agli obiettivi aziendali.
  • Neutralizza i competitor evolvendo costantemente il tuo prodotto per soddisfare le aspettative dei clienti.
  • Pianifica le attività strategiche nei momenti di maggiore energia e programma pause rigeneranti.
  • Coltiva 3 tipi di community per generare relazioni di valore che accelerano la crescita.
  • Coinvolgi esperti esterni per ottenere prospettive fresche e migliorare la tua visione strategica.

Questi 10 principi stanno guidando il mio lavoro strategico e quello di dozzine di coach e aziende che hanno deciso di utilizzare i nostri strumenti. Questa nota è in due parti. 

Sono frutto di un’attenta analisi dei risultati di STRTGY e del lavoro con i nostri clienti, incrociati con gli ultimi trend di settore. 

Se vuoi accedere a quelli del 2024 puoi farlo qui, è una collezione di più di 200 report. L’accesso di darà diritto a ricevere in anteprima la collezione del 2025, che sarà pronta prestissimo e sarà organizzata in un database molto ben organizzato e con una piccola sorpresa.

Nella prima parte abbiamo parlato di

  1. Micro-Budget
  2. Delega
  3. Misurazioni
  4. Zero compromessi
  5. Automazioni

Oggi proseguiamo con

  1. Sottrazione
  2. Competizione
  3. Energia personale
  4. Network
  5. Board esteso

Leggili con attenzione e integrali nella tua strategia.

Condividi questi appunti con chi sta lavorando con alle sfide strategiche del nuovo anno. 

E tienimi aggiornato sui tuoi progressi, ci tengo.

ALWAYS MAKE PROGRESS ⤴
Antonio

6 – Decidi cosa smettere di fare

Aggiungere nuovi progetti alla già lunga lista di quelli in corso è sempre più facile che fermarsi e valutare cosa eliminare. Ma lascia che ti chieda: quando è stata l’ultima volta che hai deciso di smettere di fare qualcosa? E, ancora più importante: come si fa a capire cosa smettere di fare?

Molte aziende continuano a seguire piani editoriali, iniziative commerciali o progetti che non portano più risultati, ma che nessuno interrompe per paura di creare problemi. Spesso, invece di fare ordine, si preferisce aggiungere… un nuovo progetto strategico! 

Forse l’avrai sentito, ma la strategia è l’arte di decidere cosa non fare!

Con MAKE PROGRESS®, hai a disposizione strumenti e routine per identificare ciò che funziona, eliminare ciò che non serve e ridistribuire le risorse dove serve. Uno degli strumenti più efficaci del nostro Toolkit è il Project Alignment, che aiuta i team a sviluppare due competenze fondamentali:

Self-Alignment: auto allineare le iniziative in corso

Per raggiungere il self-alignment, ogni team deve censire i progetti, valutarne l’allineamento agli obiettivi strategici e identificare quelli che non generano valore. Ogni progetto viene collegato a un obiettivo chiaro, una metrica significativa (OMTM) e una persona accountable, e classificato in base al contributo alla strategia:

  • Pieno contributo: il progetto sostiene pienamente la strategia.
  • Contributo parziale: richiede correttivi per supportare efficacemente la crescita.
  • Contributo nullo: il progetto non contribuisce alla strategia e può essere eliminato.

Self-Planning: pianificare l’esecuzione delle iniziative

Chiariti i progetti rilevanti, il passo successivo è definire in autonomia le priorità e le tempistiche, categorizzando le iniziative in quattro gruppi scansionando la lista in questa esatta sequenza che libera tempo fa emergere le priorità:

  • To Kill: progetti da eliminare per liberare risorse.
  • Business as Usual: attività di routine.
  • High Priority: iniziative rilevanti che richiedono attenzione.
  • Top Priority: la più importante, da trattare con massimo focus.

7 – Ripensa alla competizione

Se almeno una volta hai pensato che il tuo business e i tuoi risultati aziendali siano stati compromessi dalla crescente influenza dei competitor sul mercato, questo principio potrebbe trasformare il tuo approccio nei prossimi 12 mesi.

Ti invito a riconsiderare la competizione non come una battaglia inevitabile, ma come un potenziale errore di progettazione interna. Non vedere il competitor come un nemico da combattere, ma come una variabile da neutralizzare, rendendolo irrilevante rispetto al tuo business e alle scelte dei tuoi clienti.

Per farlo, è necessario osservare il mercato da due prospettive.

Mercato come accesso alle soluzioni

La prima prospettiva è quella del mercato dal punto di vista delle persone. Esiste un mercato quando esiste un modello omogeneo di decisione: le persone scelgono soluzioni che risolvono i loro problemi in modo rilevante, socialmente accettato e con performance percepite come adeguate ai loro parametri decisionali. In questo senso, il mercato può essere visto come un insieme di decisioni collettive per raggiungere un obiettivo specifico.

Nella teoria del job to be done, le persone non scelgono i prodotti per il loro valore intrinseco, ma per la capacità di eseguire un lavoro meglio delle alternative. Tuttavia, c’è un dettaglio cruciale: le aspettative delle persone crescono ogni volta che raggiungono un nuovo livello di performance. A differenza degli animali, gli esseri umani possiedono l’immaginazione, che applicata alle decisioni si traduce nella capacità di auto-miglioramento (self-betterment). Questa dinamica è fondamentale nell’evoluzione delle decisioni dei consumatori e nella scelta del prossimo prodotto.

Hai presente quando impari una nuova formula di Excel e improvvisamente ti senti più produttivo, tanto da volerla applicare ovunque? In quel momento hai raggiunto un nuovo livello di performance e immaginato una versione migliore di te stesso: un manager più efficiente e preciso. Questo accade con ogni prodotto: le persone che iniziano a utilizzarlo raggiungono rapidamente il massimo livello di performance ottenibile e, a quel punto, cercano di superarlo.

Cosa succede allora? O tu e il tuo team evolvete il prodotto in sincronia con l’evoluzione dei clienti, oppure questi cercheranno un’alternativa che permetta loro di migliorarsi ulteriormente.

Interruzione della promessa

Ecco quindi il secondo punto: la fedeltà dei clienti non può essere data per scontata. Le persone non sono fedeli al prodotto, ma al miglioramento che esso consente. Quando incontrano un ostacolo, cercano una nuova soluzione che permetta loro di evolvere.

Ad esempio, chi utilizza Excel potrebbe, a un certo punto, trovarlo limitante e optare per strumenti più avanzati come Google Looker o Tableau per la reportistica. Questo dimostra che non sono i clienti a essere intrinsecamente infedeli, ma spesso è il tuo team a interrompere la promessa iniziale: aiutare i clienti a migliorarsi risolvendo un problema specifico.

Questo accade soprattutto quando il prodotto viene gestito in modo unilaterale. Prendi, ad esempio, le aziende che riducono i costi di assistenza implementando sistemi automatici come bot o FAQ poco utili, delegando ai clienti la risoluzione dei problemi. Questi sistemi, spesso frustranti, sono tra le principali cause di cancellazione o disdetta di contratti.

Un altro esempio è quello di un’agenzia di marketing che gestisce i progetti esclusivamente tramite un sistema di ticketing. Sebbene questo approccio riduca i costi, rallenta significativamente i tempi di risposta e di risoluzione, danneggiando i risultati del cliente e compromettendo l’efficacia complessiva.

Questi sono esempi di ottimizzazione unilaterale che sacrificano l’esperienza utente per ridurre i costi. Al contrario, pensa a quanto saresti disposto a pagare per un’assistenza umana, comprensiva e reattiva in situazioni cruciali per il tuo business.

Cosa fare nei prossimi 12 mesi

Smetti di vedere la competizione come un problema. Non puoi controllare la velocità con cui i competitor innovano, ma puoi gestire l’evoluzione dei tuoi prodotti in modo da aumentare sia l’acquisizione che la retention dei clienti. Questo porta a una riduzione delle spese di marketing, a un minor tasso di abbandono e a una maggiore marginalità.

Per raggiungere questo obiettivo, investi nel comprendere cosa vogliono davvero i tuoi clienti e come utilizzano il tuo prodotto. Usa interviste, dati e metriche per integrare questi insight nel tuo sistema di design. Crea un’organizzazione capace di intercettare costantemente l’evoluzione comportamentale dei tuoi clienti.

8 – Coltiva la tua energia personale

Durante l’anno passato, ho capito che esiste una risorsa ancora più preziosa del tempo: la tua energia personale. Questa risorsa è limitata e merita di essere ottimizzata con grande attenzione. 

Puoi avere le migliori strategie, i piani più solidi e i team più preparati, ma senza l’energia necessaria per portarli avanti, tutto si ferma. Coltivare la tua energia non è un lusso o una questione di benessere superficiale: è una scelta strategica che impatta direttamente la qualità delle tue decisioni, la tua produttività e la tua capacità di ispirare chi lavora con te.

Immagina la tua energia come una batteria: al mattino è completamente carica, ma si scarica progressivamente durante la giornata. Il problema non è solo quanta energia hai a disposizione, ma anche come la utilizzi e quali sono le tue priorità.

Questo principio ti invita a riflettere su due aspetti fondamentali: la tua efficienza di ricarica e la prioritizzazione delle tue attività.

Efficienza di ricarica

Per mantenere la tua “batteria” al massimo delle prestazioni, è essenziale:

  • Dormire a sufficienza: concediti un numero adeguato di ore di sonno per garantire lucidità, energia e una prospettiva positiva. La mancanza di sonno può portarti a vedere le cose in modo pessimista e a prendere decisioni di cui potresti pentirti.
  • Fare pause e vacanze: dedica tempo ad attività che ti rigenerano, o prenderti delle pause programmate.
  • Cura il tuo corpo: non è un invito ad avere gli addominali, fare la doccia fredda e mangiare keto (a meno che tutto ciò non ti piaccia davvero) ma ti lascio questo proverbio: “Un uomo sano ha mille desideri, un uomo malato ha solo un desiderio”  

Efficacia nella prioritizzazione

Svolgi le attività più importanti e ad alto impatto nei momenti in cui la tua energia è al massimo, riservando i compiti più meccanici o routinari per quando ti senti meno energico. Non è la mancanza di tempo il vero ostacolo, ma la capacità di pianificare e distribuire le attività in modo strategico.

Per gestire al meglio la tua energia pianifica come hai intenzione di utilizzarla su tre livelli temporali disegnando un onda:

  1. Quotidiano: pianifica la giornata alternando attività che ti danno energia a quelle che la consumano. Inserisci momenti di ricarica per mantenerti efficiente.
  2. Settimanale: organizza la settimana bilanciando momenti di lavoro intenso con attività rigeneranti. Gruppi i compiti drenanti in blocchi per gestirli più efficacemente, lasciando spazio a momenti di riposo.
  3. Annuale: prenota con anticipo le vacanze e i momenti di ricarica. Programmare queste pause non solo ti darà un obiettivo a cui puntare, ma ti permetterà anche di risparmiare. Ad esempio, prenotare le vacanze estive a gennaio ha sempre avuto un effetto positivo sulla mia produttività e sul mio portafoglio.

9 – Espandi la rete con intenzione

Possedere una community è ormai essenziale per chiunque voglia sviluppare il proprio business. Tuttavia, limitarsi a considerare la community come un semplice gruppo di potenziali clienti è riduttivo. Ti invito a fare un piccolo cambio di mentalità e a coltivare con intenzionalità tre tipologie di community.

Community di clienti

Persone che puoi aiutare direttamente. Questa è spesso la più evidente. Puoi costruirla da solo o con il supporto di chi si occupa di marketing. Una community ben curata fa la differenza tra aziende che devono continuamente ricostruire la propria presenza e quelle che instaurano conversazioni di valore con i propri utenti. Le prime bruciano risorse in campagne di marketing inefficaci, mentre le seconde costruiscono relazioni durature.

Community interna

Persone con cui lavori. Come leader, è fondamentale allineare la tua visione con la loro. Tratta il tuo team come una community interna, anche se è composto da una sola persona. Dedica tempo a condividere con loro idee, appunti e contenuti che ritieni utili. In questo modo, potrai ispirarli e aiutarli a comprendere il presente e il futuro del tuo business. Quando il tuo team imparerà a conoscerti e a condividere la tua visione, potresti scoprire che inizierà ad anticipare le tue esigenze, quasi come se ti leggesse nel pensiero.

Un gruppo di pari

Un gruppo di persone che ti ispirano e da cui puoi semplicemente ascoltare. Mentre le prime due community richiedono un lavoro di comunicazione, questa è uno spazio di ascolto. Cerca persone che sono più avanti nel tuo percorso, che hanno già raggiunto gli obiettivi a cui aspiri. Questa community privata è un luogo dove puoi acquisire informazioni, generare idee e trovare soluzioni. Puoi accedere a un livello di pensiero che accelererà la tua evoluzione e quella delle tue altre community.

Per coltivare queste community, dedica un budget di tempo e risorse. Non si tratta solo di un investimento economico, ma di un impegno fatto con intenzionalità e cuore. Se fatto bene, il ritorno sarà inevitabile.

10 – Crea un board esterno

Le piccole aziende sono spesso concentrate sull’operatività e, a volte, il leader non trova tra i propri collaboratori uno sparring partner adeguato per discutere di strategia. Questo è comprensibile, soprattutto oggi, in un contesto in cui molte piccole aziende stanno raggiungendo livelli di profitto significativi.

Una delle metriche che sta cambiando rapidamente grazie all’introduzione dell’intelligenza artificiale è il fatturato per dipendente. In passato, un parametro sano in Italia era considerato intorno ai 100.000 euro per dipendente. Oggi, grazie all’automazione e agli strumenti tecnologici, è possibile immaginare aziende che raggiungono un milione di euro per dipendente. Questo sta trasformando radicalmente il panorama aziendale, rendendo i team più piccoli e aumentando l’importanza di una leadership focalizzata e strategica.

Con l’evoluzione del mercato, i dirigenti tradizionali concentrati sul controllo dei team e la distribuzione delle attività sono diventati obsoleti. Come trovare un nuovo modo per fare strategia e dotarsi di un team strategico altrettanto efficace? Qui entra in gioco l’importanza di un board esterno.

Un board esterno offre la possibilità di confrontarsi con esperti che possono individuare colli di bottiglia e vicoli ciechi che potrebbero sfuggire alla tua prospettiva interna. Ecco come puoi strutturare questo processo che in STRTGY utilizzo personalmente:

  1. Documenta la tua strategia: utilizza strumenti come quelli di MAKE PROGRESS® per creare una presentazione breve, chiara e completa della tua strategia.
  2. Identifica le aree di difficoltà: concentrati non sulle competenze operative, che possono essere acquisite facilmente, ma sulle difficoltà di visione e sulle aree dove manchi di esperienza.
  3. Coinvolgi un esperto di fiducia: cerca nel tuo network di pari (vedi punto precedente) una persona esperta e affidabile, con cui puoi condividere apertamente le tue informazioni strategiche. Invitala a un workshop in una location neutra e rilassata, lontana dal tuo ufficio, per favorire un confronto libero e costruttivo.
  4. Richiedi feedback disinteressato: presenta la tua strategia come faresti con un tuo socio e chiedigli esplicitamente di comportarsi come tale, per ottenere spunti pratici e onesti. 

Alla fine di questa giornata di lavoro, otterrai informazioni preziose che non potresti ricevere dal tuo team interno o lasciando la strategia chiusa in un cassetto. Anche implementare un solo consiglio ricevuto potrebbe ripagare ampiamente l’investimento di questa giornata.

Per questo, il mio ultimo invito di questa lista, è di costruire un board esterno composto non da consulenti, ma da pari che condividono con te l’interesse per la crescita reciproca. Coinvolgili regolarmente nel revisionare la tua strategia in modo onesto e disinteressato, focalizzandoti sulle aree dove hai più difficoltà di visione. 

Il 2025 sarà un grande anno

Ecco un recap di tutti e 10 i principi per la tua comodità e da dove iniziare per implementarli.

  1. Micro-Budget. Dividi le risorse finanziarie, del talento e del tempo per migliorare il controllo e la precisione della pianificazione.

    Inizia da: suddividere il budget in micro-budget finanziari, del talento e del tempo, monitorandoli regolarmente.
  2. Delega e decisioni. Riduci i colli di bottiglia e aumenta l’efficacia decisionale con il metodo “Me, You, We”.

    Inizia da: definire chiaramente chi è responsabile delle decisioni e a documentarle in un sistema condiviso.
  3. Misurazioni. Passa da aspettative vaghe a gestione basata su dati in tempo reale per guidare il team.

    Inizia da: implementare strumenti come il KPI Book per monitorare i progressi.
  4. Priorità senza compromessi. Proteggi gli obiettivi strategici dalle distrazioni per massimizzare l’impatto a lungo termine.

    Inizia da: riservare tempo specifico per le priorità e trattarle con disciplina.
  5. Automazioni. Automatizza attività ripetitive per liberare tempo e migliorare l’efficienza operativa.

    Inizia da: documentare processi ricorrenti e implementare il primo processo con MAKE.com.
  6. Sottrazione. Elimina progetti e attività che non generano valore per concentrare le risorse su ciò che conta.

    Inizia da: disegnare la tua Growth Machine e collegare i progetti in base al loro contributo a ogni ingranaggio.
  7. Competizione. Neutralizza la competizione evolvendo continuamente il tuo prodotto in base alle aspettative dei clienti.

    Inizia da: intervistare almeno 5 nuovi clienti e 5 ex clienti.
  8. Energia personale. Ottimizza la tua energia per migliorare decisioni, produttività e ispirazione nel lavoro.

    Inizia da: pianificare la tua giornata base al tuo ciclo di energia.
  9. Network. Coltiva intenzionalmente una rete di clienti, collaboratori e pari per accelerare il tuo progresso.

    Inizia da: creare un documento condiviso con il tuo team per la creazione di una community aziendale.
  10. Board esterno. Confrontati regolarmente con esperti per avere prospettive esterne sulla tua strategia.

Inizia da: documentare la tua strategia e scegliere il primo esperto per un confronto mirato.

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