Questa newsletter viene inviata a più di 700 professionisti che stanno ripensando a come Design, Business e Tecnologia lavoreranno insieme nel prossimo futuro. Falla girare invitando a registrarsi su strtgy.design ↗.
Hey, buon lunedì di Pasquetta!
Anche se mi sono occupato dell’organizzazione nei minimi dettagli non ho potuto partecipare all’ultimo STRTGY Meeting, quello con Roberto Verde e Luca Barboni.
John Lennon ha proprio ragione “La vita è quello che ti accade mentre sei occupato a fare altri progetti.”
Avendo ricevuto 200 iscrizioni in 3 giorni sentivo una certa responsabilità…
Per questo, piuttosto che annullare l’evento all’ultimo minuto, ho chiesto a Roberto e Luca se se la sentivano di fare da soli.
Ho scritto loro una mail didascalica dal telefonino spiegando la situazione.
Hanno risposto “Certamente, figurati, dacci tu istruzioni.”
Ho inviato gli accessi di Zoom e sono tornato dalla mia famiglia che in quel momento aveva bisogno di me.
Il resto forse lo hai vissuto dal vivo, altrimenti puoi accedere al gruppo su Facebook STRTGY Community e guardare la registrazione (link diretto al post ↗)
Ho imparato due cose:
La prima
Roberto e Luca sono due grandi professionisti. Professionisti veri.
In fondo a qualche nota fa, nella No. 7↗ per la precisione, rubavo ed espandevo la descrizione di cosa rende un professionista… un vero professionista appunto. Questa checklist loro la spuntano tutta. Leggila!
Con grande umiltà, professionalità e precisione hanno condotto uno dei più bei webinar sul growth hacking che ho mai avuto il piacere di vedere.
Hanno anche fatto gli onori di casa spiegando cosa fosse STRTGY meglio di quanto avessi potuto fare io.
Si sono addirittura trattenuti un’ora in più a rispondere a tutte le domande.
Sono in debito.
La seconda
L’importanza di avere struttura e processi.
Dovendo incastrare nelle giornate il tempo da dedicare alla crescita di questa community ogni singola attività è orientata alla massima efficienza.
Ritaglio blocchi di tempo per preparare in anticipo i contenuti e documento le procedure così posso ri-farle più velocemente e senza sbagliare oppure posso delegarle.
È un vantaggio immenso perché tutto può funzionare anche quando non ci sei fisicamente. Questo dà libertà a te e agilità al tuo business.
Puoi chiedere ai miei colleghi quanto li stressi per documentare quello che fanno. Non per controllarli, ma per costruire le condizioni per la crescita. Anche se può sembrare che nel breve periodo sia troppo “costoso”, i benefici a lungo termine sono innegabili.
Se puoi delegare un’attività, opportunamente documentata, a una risorsa meno costosa, tu puoi dedicarti a dare il meglio di te in attività più complesse e dove puoi sfruttare a pieno le tue skill.
Quando cadi nella trappola del “faccio prima a farlo io” è lì che stai non solo stai creando inefficienza ma gettando le basi per la tua frustrazione.
Inoltre, se hai un processo strutturato puoi migliorarlo. Anzi devi permettere a tutti nel tuo team di farlo. È una sottile differenza tra “procedura” e “default”.
La procedura è burocrazia. È qualcosa che non si può cambiare. È la cicatrice che le organizzazioni creano quando qualcuno commette un errore. Il giorno dopo qualcun altro più in alto nella gerarchia decide di non dare fiducia. Nessuna seconda possibilità per nessuno.
La modalità di “default” significa che puoi seguire quegli step, ma non sei obbligato. Se trovi un modo più efficiente puoi modificare la sequenza e condividerla con i tuoi colleghi.
È questo il bivio tra diventare incrementalmente migliore o costantemente sempre più rigido.
Ma questo non è come gli altri lunedì.
L’ozio è fatale solo al mediocre.
— Albert Camus
Quindi oggi goditela!
(o guarda la registrazione del webiner sul Growth Hacking nella STRTGY Community ↗ 😉
Fatti sentire.