Questa newsletter viene inviata a più di 700 professionisti che stanno ripensando a come Design, Business e Tecnologia lavoreranno insieme nel prossimo futuro. Falla girare invitando a registrarsi su strtgy.design ↗.
Hey, buon lunedì,
Sembra che sia iniziata la discesa della curva. È sempre bello iniziare con una buona notizia.
Se volessi approfondire quello che leggerai possiamo farlo anche di persona, nel nostro STRTGY Coffee Break, tutti i giorni dalle 14:00 alle 14:30, lascio aperta una stanza di Zoom a chiunque voglia incontrare gli altri membri della community e fare il punto sulle cose importanti.
Anche se non ci sono io, entra pure e parla con chi c’è. All’inizio è strano, poi ci prendi gusto, perché questa community è vera! Il link cambia ogni settimana, quello nuovo è in fondo a ogni newsletter o nel messaggio di benvenuto se vorrai iscriverti.
Nuove regole e nuove abitudini
Se hai letto le note passate sai quanto ci tengo a questo concetto dei “bring-at-home” brands, cioè di tutti quei brand che offrono un’eccezionale Customer Experience nel creare a casa esperienze che non puoi più fare fuori (per approfondire leggi le Note No. 9↗, No. 10↗, No. 11↗).
Mi sono accorto però che detta così sembra facile. Ma non lo è.
Diventare un “bring-at-home” brand non vuol dire aprire un e-commerce così come la digital transformation non vuol dire trasformare i moduli di carta in form online così gli utenti li possono compilare da soli…
Vuol dire riprogettare interamente le esperienze che offriamo in modo da continuare a esistere in un mondo che sarà completamente diverso.
Per le organizzazioni sarà vitale intercettare nuovi ed emergenti job-to-be-done perché saremo, senza esclusione, tutti sottoposti a nuove regole e nuove abitudini.
Quali nuove regole?
Quelle che regoleranno i momenti di aggregazione come eventi, fiere, congressi, concerti, manifestazioni sportive… Quale sarà la policy aziendale sugli spostamenti? Quali saranno i nuovi requisiti igienico sanitari per chi lavora con il cibo… o semplicemente imballare e spostare merci o persone?
Quali nuove abitudini?
Anche se questo periodo, a mio parere, può essere considerato un buon esperimento di lavoro da remoto, non possiamo però decretarne il successo, o il fallimento, così presto. In occasioni normali avresti potuto lavorare a casa in silenzio, avere i figli a scuola e una routine meno rivoluzionata… È un esperimento che sta avvenendo in condizioni ambientali che spero con tutto il mio cuore non si ripetano più… Ad ogni modo grazie all’innegabile vantaggio del remote-working, stanno emergendo anche un nuovo work/life balance che riconfigura il perimetro del work e quello del life, la necessità di nuovi arredi per ricreare spazi di lavoro in casa, di utilizzare i servizi di spesa online e di home-delivering, e spesso anche quelli per la salute (l’altro giorno la ricetta per un farmaco mi è arrivata via sms, probabilmente in futuro potrò farmi visitare in web call e le medicine arriveranno in 24 ore con Amazon Prime).
Prendi le personas che avevi disegnato solo qualche tempo fa, quelle con le foto di stock, i nomi finti, le quotes inventate e i needs che non esistono, e buttale subito. Non ti servono più a niente.
8 aree d’impatto
Per allineare Design, Tecnologia e Business ti consiglio di tenere sotto osservazione questi ambiti che sicuramente avranno ripercussioni su qualsiasi business:
Norme comportamentali, igieniche e UX
Dovrai riconquistare la fiducia dei tuoi clienti raccontando che quello che fai non avrà rischi per chi lo comprerà.
In Cina, nell’app di food delivery non viene mostrata solamente la posizione del rider ma anche la sua temperatura↗. Per tutti Deliveroo ha aggiunto la consegna contactless↗.
I tornelli di accesso alle metropolitane, treni, uffici, palestre, ristoranti e pub potrebbero integrare presto la lettura della temperatura corporea e comunicare in tempo reale lo stato di salute delle persone.
Nuovi packaging, nuove posate, nuovi materiali. Anche per l’abbigliamento.
Pensa anche a nuovi cosmetici contenenti antibatterici. Per umani e per animali.
Casa e arredamento
Nuove soluzioni emergeranno per riavere lo spazio di lavoro a casa. Separè per dividere al volo un ufficio e strumenti di videoconferenza nel quale isolarsi e usare ad esempio la virtual reality.
Quando torneremo a comprare casa lo studio sarà più importante del garage.
Supply chain, RFID e Blockchain
Sarà necessario ripensare alla velocità con la quale si muoveranno le merci e alle certificazioni che operatori e imballaggi dovranno avere.
Nel ciclo di produzione i prodotti si arricchiscono di dati che dovranno essere accessibili ai software di orchestrazione così come al consumatore finale.
Contactless Everything
Dai metodi di pagamento alla firma, fino al carrello robotizzato che potrà seguirti se proprio non potrai rinunciare ad andare al supermercato.
Ma anche in casa maniglie, interruttori e asciugamani a raggi UV invece di quelli ad aria che invece spargono i batteri e virus dappertutto ↗.
Privacy
Potrebbe essere vitale condividere i tuoi spostamenti per prevedere l’evoluzione dei contagi, preparati a installare un app grande fratello che permette ai servizi di accedere a questi dati grazie a un protocollo condiviso. Per esempio potrebbe non esserti consentito comprare un biglietto del treno se hai frequentato zone a rischio in precedenza.
Proprietà privata
L’idea di una economia di condivisione sarà messa a dura prova. Riusciremo a fidarci di qualcosa che non abbiamo la possibilità di disinfettare? Pensa ai co-working. O alle auto in condivisione, dai taxi a Uber alle car2go.
Lusso rurale e nomadismo
Le destinazioni dove potremmo isolarci completamente dall’umanità saranno il nuovo lusso. Luoghi dove finalmente saremo autorizzati a non portare mascherine e gel igienizzanti.
Tra questi, quelli predisposti al remote working avranno una stella in più.
Istruzione
Le istituzioni scolastiche di tutto il mondo dovranno sostituire i rettori con Product Designer capaci di progettare nuovi prodotti formativi, ma soprattutto costruire nuove esperienze di apprendimento e upskilling online.
Sostituiranno il marketing con il Growth Hacking perché la prima volta la geografia non sarà la discriminante per iscriversi ad Harvard o alla Bocconi bensì la qualità dei docenti e del prodotto formativo.
Spoiler
Nel prossimo STRTGY Meeting parleremo di Growth Hacking e gli ospiti che ho invitato sono tra i migliori d’Italia. Ti forniranno la procedura step by step per individuare il collo di bottiglia da risolvere in un business. Farò un annuncio nel prossimo Coffee Break.
Tu intanto blocca l’agenda per il 9 Aprile dalle 18:00.
Buon lavoro!
Fatti sentire.