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№ 118

L’approccio di Eni al Product Management e all’AI

7:06 di lettura Come adottare una mentalità di prodotto in una corporate Come sono organizzati i team in Eni Perché l’AI è importante per Eni
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Hey, buon lunedì! Come stai?

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Questa settimana in STRTGY
dal 20 al 25 Giugno 2022

Al WMF di Rimini è stato potentissimo incontrare molti di voi, parlare di progresso, obiettivi e strategie!

Se non ce l’hai fatta non temere.

Tra pochi giorni ci sarà un’altra occasione: il Product Management Day, a Roma, il 25 Giugno.

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Proseguendo la lettura di questa Nota troverai l’intervista esclusiva a Isabella Bertoli, responsabile di prodotto per Eni. Abbiamo parlato di product management e di Intelligenza Artificiale che, a quanto pare, avrà un’importanza strategica per la multinazionale dell’energia. 

Quando sarai a Roma, tra un talk e l’altro, non dimenticare di passare dal nostro stand per:

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Non è pazzesco?

Vado a preparare le ultime cose, ci vediamo a Roma!

ALWAYS MAKE PROGRESS ⤴

—Antonio


● PMDAY22 / Product Management + AI

Adottare una mentalità di prodotto

A: Ciao Isabella, presentati alla Community.

Isabella: Ciao, sono Isabella Bertoli, ex ingegnere nucleare, oggi sono la responsabile di prodotto per Eni.

Le mie diverse esperienze professionali mi hanno fatto capire che una parte molto importante di una strategia digitale è avere una mentalità focalizzata sul prodotto, caratterizzata dalla comprensione del valore di ciò che si produce, dall’ascolto degli utenti e delle loro esigenze, dalla mentalità innovativa. Sono quindi passata da un ruolo di ricercatrice a responsabile di prodotto.

A: Che competenze hai acquisito per compiere questa transizione?

Isabella: Sono tre, ma prima partiamo da un fatto: il prodotto è un oggetto che viene usato da un utente per risolvere un problema.

Una delle sfide più grandi del product management è realizzare i prodotti più giusti che risolvano i problemi degli utenti e soddisfino le necessità del business, puntando sulla qualità, non sulla quantità. 

Le competenze principali necessarie per svolgere questo lavoro sono:

  • la capacità di ascolto per interpretare le esigenze degli utenti e dei colleghi; 
  • la mentalità innovativa e strategica per focalizzarsi sul valore generato dal prodotto;
  • l’empatia verso il cliente per capire esattamente le sue necessità.

A: Come è organizzato il tuo team di prodotto?

Isabella: Siamo cross funzionali: ogni team ha competenze specifiche di design, data science e agile, che mette a disposizione per lavorare sulle aree digital, tech e business di Eni.

Abbiamo una struttura organizzata per singolo prodotto. Io sono Manager di un Hub all’interno della Digital Factory di Eni. Con il mio team ci occupiamo di portare avanti le iniziative dell’Agenda Digitale dell’azienda nell’ambito support functions e commerciale. 

Ci sono diversi prodotti digitali, pensati  per i colleghi interni e potenzialmente per gli utenti esterni e in ogni team ci sono architetti, sviluppatori, esperti di business e di processo, focalizzati sui clienti che serviamo.

A: Perché è importante che le aziende italiane adottino una mentalità di prodotto?

Isabella: Perché porta valore in diversi ambiti, anche se i risultati finali dipendono dai contesti. 

Avere una mentalità di prodotto significa saper gestire l’incertezza del mercato e i cambiamenti, focalizzarsi sulle azioni che portino un valore aggiunto, concentrarsi non tanto sulla milestone specifica ma sull’outcome. Vuol dire generare un’innovazione d’impatto.

È necessario sviluppare un approccio multidisciplinare e creare un team composto da più persone, ognuna con competenze specifiche, per raggiungere obiettivi comuni. 

Un cambiamento di prospettiva

A: Molte aziende oggi stanno affrontando il cambiamento di approccio di cui parli. Quali sono i primi passi da compiere per portare innovazione, quelli che sono stati vincenti per te?

Isabella: Senza dubbio il primo step è il cambiamento di prospettiva. Bisogna trasformare il mindset passando da una logica di milestone a una di outcome. 

Un secondo passaggio riguarda l’acquisizione di competenze tipiche dello sviluppo prodotto – il design – e di soft skill come l’agile.

Il terzo passaggio è la misurazione dell’efficacia delle azioni: il lavoro del Product Manager non termina quando rilascia la milestone, ma continua a misurare il valore che ha creato. 

Il responsabile di questo cambio di prospettiva è la persona che si occupa di portare innovazione in azienda e di creare il prodotto: il Product Manager è fondamentale, ma il cambiamento avviene solo quando tutti i team partecipano attivamente. 

A: Sei specializzata in prodotti che usano l’intelligenza artificiale: quali sfide nuove hai dovuto affrontare?

Isabella: Ci sono complessità tecniche di utilizzo del dato e del modello: l’utente deve interagire con qualcosa che non sempre comprende.

Ho avuto l’occasione di lavorare su prodotti che usano metodologie di AI, tema nuovo e di estremo interesse. Quando costruisco un prodotto, mi chiedo sempre se qualcuno lo utilizzerà, se sto creando valore, se sto facendo qualcosa di importante. Posso fidarmi oggi di un’intelligenza non umana? 

Bisogna costruire questa fiducia nel tempo, spiegando a tutti il prodotto e la centralità che l’utente ricopre nell’utilizzo dello stesso. 

A: Quali strumenti ha a disposizione il Product Manager per costruire la fiducia?

Isabella: Ha due grandi leve a disposizione per generare fiducia.

La prima è il team che costruisce il prodotto. Bisogna avere una squadra formata da persone che lavorano insieme, in grado di contaminarsi tra loro.

Ogni prodotto è realizzato da un team data science e uno business: parlano linguaggi diversi e devono arrivare insieme a costruire “fiducia”.

La seconda leva sono le competenze di Product Management: interattività, collaborazione, verifica del valore, raccolta dei feedback.

In ogni caso, la fiducia nel prodotto nasce quando c’è fiducia tra le persone.

A: In un’azienda come Eni, dove vedete maggiormente l’applicazione della AI? Quali sono gli impatti più importanti per il futuro?

Isabella: Applichiamo l’AI a quattro ambiti strategici per Eni.

La nostra mission si focalizza su: “smartify the industrial asset”, “accelerate the future of energy transition”, “put the customer at the heart”, “build a smart & lean workplace”. 

Lavoriamo sulla comprensione del cliente per diventare customer centrici, supportiamo i team interni, valorizziamo le competenze e la conoscenza dei dati, sviluppiamo sicurezza ed efficienza in ambito industriale. 

Vediamo un grande potenziale nell’AI per il futuro.

Lessons from the field

A: Il tuo talk parlerà dell’esperienza nella costruzione di prodotti digitali, dal discovery al building. A quali figure professionali è dedicato e cosa impareranno le persone che ti ascolteranno?

Isabella: Mi rivolgerò sia a Product Manager con un po’ di esperienza, sia ai professionisti che vogliono implementare tecnologie e metodologie di data science per sviluppare progetti innovativi che utilizzano sempre di più l’AI. 

Racconterò la mia esperienza, spiegando cosa abbiamo imparato usando un metodo in un ambito particolare e nuovo. L’AI sta diventando, in diverse aziende, una tecnologia utile per risolvere problemi o usare dati a supporto di processi decisionali. 

Il mio obiettivo è condividere un approccio e donare un valore. Non ho la presunzione di aver inventato un metodo, ma posso trasmettere le cosiddette lessons from the field, mostrando cosa abbia funzionato e quali sfide abbiamo affrontato.

A: Cosa può leggere la Community per ottenere il massimo dal tuo talk?

Isabella: Ci sono dei libri fondamentali sul Product Management che sono dei must.

Come il classico Inspired: How to Create Tech Products Customers Love ↗, un testo che mi ha ispirata, punto di riferimento per apprendere la metodologia del product management. 
Consiglio anche la lettura degli articoli del nostro blog: di recente abbiamo aperto un nostro canale medium, Eni digiTALKS ↗, nel quale raccontiamo l’esperienza e gli strumenti, i prodotti e i progetti.

Non perdere le prossime Note. Ogni lunedì alle 7:00. Gratis.

Strumenti e framework per sbloccare l’innovazione in azienda e applicare praticamente Design Thinking, Blue Ocean Strategy, JTBD e OKRs.  


10 Aprile 2024, 18:00

Prossima tappa: Torino

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