Nel business, i soldi possono comprare la maggior parte delle cose di cui abbiamo bisogno.
Tranne la Strategia.
La consulenza strategica è simile alla magia, purtroppo
Chiunque prima o poi si rende conto di aver bisogno di una strategia per raggiungere i risultati a cui ambisce.
Spesso serve una nuova strategia anche per raggiungere gli stessi risultati di sempre solo perché il mercato si fa più affollato e le tecnologie più accessibili quindi aumenta la competizione e di conseguenza cambiano anche i comportamenti di chi compra.
Viene facile pensare che ci siano delle società che per il semplice fatto che si sono posizionate come “società di consulenza strategica” posso fornire ciò di cui c’è bisogno. Una nuova fiammante strategia che, una volta portata in azienda e installata, basta girare la chiave per cambiare le cose.
Se hai mai comprato uno di queste consulenze ti sarai reso conto che iniziano sempre con un famoso assessment, un periodo nel quale non è chiaro cosa succeda, se non che bisogna rispondere a una serie di domande le cui risposte vengono messe in una costosissima presentazione che non dice niente di nuovo e raramente lo dice in modo più chiaro.
E sulla base di questa empirica comprensione dello status quo, un gruppo di maghi propone delle nuove linee guida che promettono di far fare un sacco di soldi agli stakeholder e di probabilmente ripagare la consulenza stessa.
Ma il modello è completamente rotto
Quando si guarda al modello di business delle società di consulenza ci si accorge che ciò che vendono non è in realtà la Strategia ma le ore delle persone che dovrebbero eseguirla.
Nascono due paradossi.
Il primo è che la complessità della strategia venduta è linearmente proporzionale alla profittabilità della società di consulenza. C’è sempre bisogno di più ore uomo, di uomini che guarda caso non hanno le stesse competenze di quelli che ci sono in azienda.
Il secondo riguarda il ruolo dei leader e dei dirigenti che sono pagati per elaborare quelle strategie ma che comprano fuori e, di conseguenza, non sono in grado di eseguire by-design.
Nessuno può venderti una buona Strategia, tranne il tuo team
I consulenti non conoscono due cose fondamentali per elaborare una strategia efficace.
- Il modello di business in dettaglio (non sommariamente) insieme ai trend passati e casi di successo;
- Le reali risorse finanziarie, umane e tecnologiche per implementare qualsiasi strategia.
Le strategie “comprate” finiscono così di essere pericolosamente sensate sulla carta che nessuno le mette in discussione.
Al contrario però, chi conosce davvero bene queste due informazioni, è il tuo team.
Cosa non è la Strategia, e il motivo per cui nessuno vuole partecipare alla prossima riunione
Le aziende sono piene di progetti strategici pur non avendo una strategia, com’è possibile?
L’etichetta strategico è attaccata a qualsiasi iniziativa come disperato tentativo di farla emergere tra le cose da fare e dedicare il tempo per qualcosa di entusiasmante.
Ma ancora si sta parlando di progetti e non di strategia. E di come questi sono in relazione tra loro e contribuiscono sinergicamente a portare risultati è spesso indecifrabile.
La strategia viene confusa con la pianificazione e questo è il motivo per il quale i meeting diventano noioso e, a volte, anche fastidiosi.
Quando si mischia strategia e project management si finisce con fare finger-pointing su chi non ha fatto cosa piuttosto che convergere verso la definizione precisa di cosa è importante raggiungere – qualitativamente e quantitativamente – per posizionare l’azienda nel miglior modo possibile nel mercato.
Il lavoro strategico è difficile e non siamo abituati
Pianificare ci permette di restare nella nostra comfort-zone perché non si tratta altro che decidere cosa fare e quando fare le attività selezionando dalla lista quelle sotto il nostro diretto controllo.
La strategia è una delle attività più scomode da fare perché non c’è modo di sapere in anticipo se funzionerà. L’unico modo è implementare e misurare.
È qui che strategia e pianificazione entrano in contatto: pur rimanendo separate si rinforzano.
La strategia viene eseguita attraverso una sequenza di pianificazioni di iniziative che vale fino a quando la logica che sottende la strategia rimane confermata dai dati.
La pianificazione senza strategia porta a eseguire ciecamente progetti che potrebbero non avere nessun impatto se non quello di consumare le risorse.
La strategia senza pianificazione al contrario porta a non confermare nessuna delle ipotesi.
Ricorda: l’unica strategia infallibile è quella che non viene eseguita!
Il lavoro strategico è sottovalutato
I bravi manager costringono i dipendenti a rendicontare le ore che sono state vendute ai clienti che le hanno pagate.
Ma chi paga le ore da dedicare alla strategia?
Le persone si sentono autorizzate a lavorare su qualcosa che è collegato a un effetto diretto con la produzione dell’azienda. Smarcare task, email, condurre riunioni superflue… a mantenersi occupati per generare più lavoro.
La strategia purtroppo non è un lavoro, ma una disciplina che tutti dovrebbero conoscere per due motivi:
- la strategia non è responsabilità solo del CEO
- la strategia non è mai una sola strategia
Capita nelle aziende grandi, ma ancora di più in quelle piccole nelle quali la proprietà coincide con il ruolo di amministratore delegato, che la responsabilità di creare una strategia sia in un unico punto dell’organizzazione. La strategia diventa così un impacciato tentativo di interrompere l’immobilismo: «se non lo fate voi devo farlo io!»
Nelle aziende è sempre più diffusa la figura del Chief Strategy Officer che ha la responsabilità di creare, coordinare e rendere coerente la strategia in azienda.
È un compito importante per il secondo motivo di cui parlavo qualche riga fa: non esiste una sola monolitica strategia, piuttosto esistono numerose micro-strategie che devono essere orchestrate simultaneamente e questo richiede un lavoro di coordinamento molto importante.
Il lavoro strategico ha strumenti obsoleti
Hai mai visto come sono fatte le presentazioni che arrivano direttamente dal CEO? Diciamo la verità: fogli di calcolo e presentazioni illeggibili non rendono sexy questa attività vitale per qualsiasi business.
Ho fondato STRTGY con la missione di rendere il lavoro strategico l’attività più energizzante di ogni leader grazie a nuovi strumenti per mappare, semplificare, eseguire e misurare la strategia ma soprattutto restituirla alle persone.
In MAKE PROGRESS con gli OKR ci sono 13 strumenti per passare dalla teoria all’azione, ti invito ad avere una copia sulla tua scrivania o a partecipare a uno dei nostri workshop per sperimentarne l’efficacia.