№ 60

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Cosa fare per non innovare

5:29 di lettura - La ricetta perfetta per il disastro e cosa fare in alternativa
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Hey, buon lunedì,

Sai che in fondo ad ogni mail (anche in questa) c’è sempre un link per scegliere un momento dal mio calendario e incontrarsi in una breve call. È il motivo numero 1 per il quale ho creato STRTGY: incontrare persone che hanno quel fuoco dentro e stanno creando qualcosa in cui credono, per loro stesse, per il proprio team, per il mondo. 

E uno dei feedback che ricevo più spesso è: “nelle tue newsletter, è scritto tutto così semplice che sembra quasi che tutti possano fare innovazione. Ma è davvero così?”

Rispondo sempre così: “Certo che non lo è! Per alcuni infatti è tecnicamente impossibile!”  

Il fatto che sia semplice, non significa che sia anche facile.

Alcune organizzazioni sono adeguatamente progettate per far sì che l’innovazione non accada.

Questi tre sono gli ingredienti più ricorrenti della ricetta perfetta per il disastro:

  1. Visione e direzione poco chiare
  2. Confondere efficienza con l’innovazione
  3. Progetti con l’effetto neon rotto

Assicurati di non averli.

First things first

Innovazione è uno di quei concetti fumosi che tutti si mettono in bocca ma che nessuno riesce a spiegare. Chiedilo a chiunque in azienda e ti daranno tutti una risposta diversa. Non necessariamente corretta o sbagliata, sarà invece molto più probabile che quella definizione sia senza applicazione pratica.

Eppure tutte le aziende si definiscono in qualche modo innovative nel proprio settore.

Dan Ariely (che non conosco personalmente) mi perdonerà se gli rubo e modifico il suo tweet più famoso :

L’innovazione è come il sesso tra adolescenti: tutti ne parlano, nessuno sa davvero come si fa ma tutti pensano che gli altri lo stiano facendo…

➀ Visione e direzione poco chiare

Non vorrei risultare saccente mentre leggi queste righe ma ti posso assicurare che nella mia carriera pochissime volte mi è capitato di ricevere una risposta sensata alla domanda: “Qual è la vostra Vision?”

Ho smesso anche di fare la seconda domanda.

“Qual è la vostra Mission?” 

Eppure è la lezione numero 1 di qualsiasi corso di marketing livello base!

Ripetuta fino alla nausea.

Sarà per quello che ce ne dimentichiamo. 

A volte qualcuno ci prova a comprare una Vision e un Mission preconfezionate da consulenti di change management o peggio ancora da agenzie di graphic design… non funziona quasi mai ma di sicuro produce bellissime mug, poster e gadgets.

È impossibile scoprire cose nuove se non si conosce la direzione nella quale cercare. Certo andare a zonzo è divertente, ma non produttivo.

La capacità dei leader di definire far comprendere in maniera chiara l’unica direzione nella quale l’intera organizzazione tende per creare valore per i propri clienti è la singola cosa più importante per abilitare le persone ad avere un impatto con il loro lavoro.

È importante il “Perché” e il “Per chi” l’azienda esiste. 

Del “Cosa” e del “Come” se ne parla nel paragrafo successivo.

➁ Confondere Efficienza con Innovazione

Queste due cose vengono sempre confuse.

Alcune aziende sono incredibilmente brave a fare quello che fanno e i loro risultati lo dimostrano. Ma questo non significa che fanno innovazione.

Sono efficienti nell’assicurare agli stakeholder crescita costante dei fatturati, miglioramento della marginalità… efficienza appunto.

Ma crescere del 10% anno su anno è facile fino a un certo punto. 

Da €300k a €330k a volte significa semplicemente avere un nuovo progetto in più.

Ma da €5M a €5.5M probabilmente significa aver individuato e sfruttato una nuova opportunità. 

E-commerce non è innovazione. Social Media Marketing, Google Ads, Facebook Ads, Funnel Marketing, Growth Hacking, non sono innovazione. Sono efficienza allo stato puro. 

Modi per fare le stesse cose ma con meno energia.

Tutte queste attività non fanno altro che rendere più efficiente il modo con il quale le persone entrano in contatto con la tua offerta e, forse, acquistarla.

Distinguere l’efficienza dall’innovazione è il secondo importante passo per iniziare a essere davvero innovativi.

➂ Effetto neon rotto

Di tanto in tanto qualcuno decide che è il momento di innovare. Si costituisce subito un team pieno di entusiasmo che inizia a lavorare sul futuro fin quando…

… fin quando il cliente più grande non chiede un preventivo per un progetto importante. E tutto il team torna a fare quello che faceva prima. 

Gig economy interna. Fuori società di consulenza. Dentro fabbrica di progetti in rapida successione.

Di agenzie, società di consulenza e system integrator ce ne sono di tanti tipi, ma hanno tutti lo stesso CEO: il cliente che genera l’80% del fatturato.

Non è possibile innovare a intermittenza.

Quando il team è dedicato part-time.

Quando l’innovazione è spesso un contentino per evitare che i talenti si annoino.

L’innovazione è un processo strutturato di scoperta e validazione. Deve essere gestito come ogni altro processo industriale. Non può essere reinventato ogni volta che il neon ricomincia a funzionare.

È necessario che a un gruppo di persone sia permesso avere regole diverse dal resto dell’azienda e che il successo possa essere misurato con numeri diversi.

Perché per far crescere le nuove idee e farle diventare un significativo vantaggio competitivo c’è bisogno di risorse, incentivi e un piano d’azione diverso dal business as usual.

E quindi cosa fare?

Individuare per tempo questi segnali di allarme per far emergere e risolvere i questo tipo di problemi che generalmente sono da ricercare in queste aree:

  • Persone
    • C’è una chiara e condivisa definizione del futuro che si vuole creare?
    • Ci sono le persone giuste nel giusto ruolo?
    • Quali sono gli incentivi per chi cambia il proprio comportamento e accetta il rischio di fallire?
  • Processi
    • Come viene influenzato il budget?
    • Come vengono allocate le risorse?
    • È possibile snellire la burocrazia per privilegiare gli apprendimenti alla riduzione del rischio di errori?
    • Il successo è definito in maniera oggettiva e misurabile?
  • Prodotti
    • È possibile spostare il focus dai competitor ai clienti?
    • Qual è il contributo di tutti i team al miglioramento della Customer Experience?
    • È possibile utilizzare il Design come Processo e non semplicemente come questione estetica?

E cosa possiamo fare insieme?

Il più potente strumento di management per allineare queste tre aree e guidare l’organizzazione nel suo insieme verso successo sono gli OKRs.

Chi ne ha già sentito parlare sono sicuro avrà già avuto modo di capire cosa sono e quanto sono potenti guardando questo video (TED), questo video (GV Startup Lab), e questo libro o questo libro… 

Tantissime informazioni sono già disponibili là fuori eppure gli OKRs sono contemporaneamente incredibilmente semplici e difficili da implementare

La maggior parte dei progetti di implementazione non sopravvive alle prime riunioni e crea solamente una serie di Spreadsheet abbandonati in Google Drive?

In STRTGY stiamo lavorando a un programma per aiutare i team a Lanciare il Primo Ciclo di OKRs in 90 giorni o meno.

Se vuoi saperne di più e sapere se puoi farne parte il primo passo è incontrarsi in una breve call e capire a che punto del percorso sei adesso.

Scegli il momento migliore per da questo link.

Buon lavoro!
Fatti sentire.

Non perdere le prossime Note. Ogni lunedì alle 7:00. Gratis.

Strumenti e framework per sbloccare l’innovazione in azienda e applicare praticamente Design Thinking, Blue Ocean Strategy, JTBD e OKRs.  

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