Hey, buon lunedì!
Circa un mese fa, ho presentato un’ipotesi interessante: e se fosse la leadership a dover temere l’intelligenza artificiale più dei lavoratori stessi?
Le nuove tecnologie, come l’IA, possono spesso incutere timore, ma la storia dimostra che, piuttosto che eliminare i lavori, esse tendono ad espanderne il numero a seguito dell’incremento di produttività che ne deriva.
Prendi per esempio gli sportelli automatici, o ATM. Questa tecnologia, riducendo i costi operativi, ha permesso l’apertura di numerose altre filiali bancarie, creando così nuove opportunità di lavoro.
Analogamente, l’introduzione dei robot nell’industria ha innalzato la produttività e la competitività delle aziende, promuovendo la crescita economica e generando nuovi ruoli in campi come la manutenzione, la programmazione e l’ingegneria robotica.
Studi condotti presso l’Università di Yale, la Bank of Korea e il MIT hanno evidenziato che un uso intensificato dei robot può effettivamente portare a un incremento dei posti di lavoro.
Pensiamo al Giappone e alla Corea del Sud, dove un’alta densità di robot non ha generato alti tassi di disoccupazione. Al contrario, per ogni unità robotica aggiunta, l’occupazione tende ad aumentare. In Corea, i robot hanno semplicemente riallocato i lavori tra diversi settori. In Finlandia, l’adozione di tecnologie avanzate ha portato a un aumento delle assunzioni.
L’impatto dell’intelligenza artificiale è paragonato a quello che ha avuto Internet sul nostro modo di vivere e lavorare. Pertanto, la domanda fondamentale non è “se” ma “quando” la tua azienda integrerà l’AI nel suo modello operativo.
La sfida strategica è gestire e orchestrare il cambiamento, risolvendo la tensione tra il modo in cui l’azienda crea valore oggi e come dovrà farlo in futuro. È fondamentale che i leader aziendali siano pronti a guidare questo processo di trasformazione.
Sento la responsabilità di dover spostare la conversazione da chi subirà le conseguenze a chi prenderà le decisioni per avviare questo cambiamento: i leader sono pronti?
Le ricerche indicano che l’AI può rappresentare una grande opportunità di crescita per le aziende ma il nuovo modo di lavorare richiede una necessaria riconfigurazione.
Ho scritto questa nota con in mente i CEO e i leader che stanno aggiornando i propri team.
Ma anche con il cuore verso chi deciderà di fare un passo avanti per accettare nuove sfide costruendo un ruolo che prima di oggi non aveva nemmeno un nome.
Mi preme discutere con te 8 ruoli che emergono come cruciali in questo nuovo panorama del lavoro.
Oggi ne presenterò 4 che forse conoscerai ma che necessitano di un’evoluzione.
Prossimamente, esploreremo gli altri 4, frutto delle mie ultime osservazioni sul campo.
Per ciascuno di questi ruoli, fornirò 3 KPI per misurare il loro impatto sul business.
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— Antonio
La C-Suite del futuro
Chief AI Officer
Questa figura è responsabile di mettere in atto e integrare tecnologie che usano l’Intelligenza Artificiale (AI) in tutta l’azienda e garantire che stia tenendo il passo con le nuove scoperte tecnologiche.
Il lavoro del Chief AI Officer ha due scopi principali. Il primo è creare un piano per come l’azienda userà l’AI. Questo significa che deve pensare a come l’AI può aiutare l’azienda a raggiungere i suoi obiettivi. Deve pensare a come l’AI può migliorare i prodotti o i servizi o come può renderli più efficiente. Questo piano deve essere ben pensato e ben eseguito, perché l’AI può fare molte cose, ma deve essere utilizzata nel modo giusto per non restare un semplice esercizio di stile.
La seconda parte del lavoro del Chief AI Officer è usare l’AI per aiutare nello sviluppo del piano strategico dell’azienda. L’AI può aiutare a guardare un sacco di dati e trovare schemi che una persona potrebbe non vedere. Può aiutare l’azienda a capire meglio il mercato, i suoi clienti e la concorrenza e a prendere decisioni più informate.
Il Chief AI Officer collabora strettamente con il Chief Information Officer (CIO) per garantire che le infrastrutture tecnologiche siano in grado di supportare le iniziative AI, il Chief Data Officer (CDO) per garantire che i dati necessari siano disponibili e gestiti in modo efficace, e il Chief Executive Officer (CEO) per definire la visione strategica dell’AI all’interno dell’organizzazione.
3 KPI per misurare il suo impatto
Nome dell’indicatore: Adozione dell’IA
Formula per il calcolo: Numero di progetti AI implementati / Numero totale di progetti
Frequenza tipica di misurazione: Questo KPI può essere misurato su base trimestrale o annuale, a seconda della velocità di implementazione dei progetti all’interno dell’organizzazione.
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Nome dell’indicatore: ROI degli investimenti in AI
Formula per il calcolo: (Benefici economici totali derivanti dalle soluzioni AI – Costo totale di implementazione delle soluzioni AI) / Costo totale di implementazione delle soluzioni AI
Frequenza tipica di misurazione: Il ROI è spesso calcolato su base annuale, ma può essere monitorato più frequentemente per progetti di grande importanza o investimenti significativi.
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Nome dell’indicatore: Innovazione basata sull’IA
Formula per il calcolo: Numero di nuove soluzioni o prodotti basati sull’IA lanciati nell’ultimo periodo / Numero totale di nuovi prodotti o soluzioni lanciati
Frequenza tipica di misurazione: Questo KPI può essere misurato su base semestrale o annuale, a seconda della frequenza di lancio di nuovi prodotti o servizi.
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Chief Strategy Officer
L’Intelligenza Artificiale (AI) sta cambiando il modo in cui il CSO fa il suo lavoro, per questo motivo l’ho inserito subito dopo il Chief AI Officer con il quale lavorerà a stretto contatto.
Il suo compito è pensare al futuro dell’azienda: come crescere, come affrontare i problemi che potrebbero sorgere e come far sì che tutti in azienda lavorino per raggiungere gli stessi obiettivi. L’AI può aiutare il CSO a guardare un sacco di informazioni, trovare schemi e prevedere cosa succederà in futuro simulando scenari a una velocità prima impensabile.
Il CSO collabora strettamente con il Chief Executive Officer (CEO) per definire la visione e le priorità dell’azienda. Lavora inoltre con il Chief Financial Officer (CFO) per assicurare che le strategie siano economicamente fattibili e allineate con gli obiettivi finanziari, e con il Chief Marketing Officer (CMO) per garantire che le strategie di marketing siano in sintonia con la direzione strategica complessiva.
3 KPI per misurare il suo impatto
Nome dell’indicatore: Crescita delle Revenue
Formula per il calcolo: (Revenue di fine periodo – Revenue di inizio periodo) / Revenue di inizio periodo
Frequenza tipica di misurazione: Questo KPI è spesso calcolato trimestralmente o annualmente.
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Nome dell’indicatore: ROI delle Iniziative Strategiche
Formula per il calcolo: (Ritorno finanziario delle iniziative strategiche – Costo delle iniziative strategiche) / Costo delle iniziative strategiche
Frequenza tipica di misurazione: Questo KPI è solitamente misurato annualmente o alla fine di ciascuna iniziativa strategica.
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Nome dell’indicatore: Percentuale di Progetti Strategici Completati in Tempo
Formula per il calcolo: Numero di progetti strategici completati in tempo / Numero totale di progetti strategici
Frequenza tipica di misurazione: Questo KPI può essere calcolato alla fine di ogni progetto strategico o su base trimestrale/annuale, a seconda della durata tipica dei progetti.
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Chief Learning Officer
Il Chief Learning Officer (CLO) è una figura chiave responsabile per la creazione e la gestione delle iniziative di formazione e sviluppo all’interno di un’organizzazione.
Il CLO deve pensare a come aiutare le persone nell’azienda a imparare cose nuove.
Può farlo creando programmi di formazione, corsi o workshop. Deve trovare nuovi modi per aiutare le persone a imparare mentre lavorano e allo stesso tempo aiutare le persone a crescere sviluppando nuove abilità o migliorando quelle che hanno già.
L’AI potrà fornire indicazioni precise sulle necessità di sviluppare talento in ogni area aziendale in relazione alla strategia e alle performance misurate.
Inoltre, quando integrata correttamente nei processi aziendali, l’AI aumenta la capacità di generare esperimenti e di imparare da successi e fallimenti. Il CLO non dovrà solo portare formazione dall’esterno all’interno dell’azienda, ma un ruolo ancora più decisivo sarà quello di capitalizzare gli apprendimenti che tutti i team faranno grazie all’utilizzo delle nuove tecnologie. Potrà significare trovare modi per distribuire la conoscenza ed evolvere l’intera azienda, cambiare i processi di lavoro o la struttura dell’azienda stessa.
Questo ruolo lavora in stretta collaborazione con una serie di figure all’interno dell’organizzazione. Collaborano strettamente con il Chief Human Resources Officer (CHRO) per integrare le iniziative di formazione con le strategie HR complessive, con i manager di dipartimento per capire le esigenze di formazione specifiche e con il Chief Technology Officer (CTO) per implementare efficacemente le tecnologie di formazione.
3 KPI per misurare il suo impatto
Nome dell’indicatore: Tasso di Partecipazione alla Formazione
Formula per il calcolo: Numero di dipendenti che partecipano ai corsi di formazione / Numero totale di dipendenti
Frequenza tipica di misurazione: Questo KPI può essere misurato mensilmente o trimestralmente.
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Nome dell’indicatore: Tasso di Ritenzione dei Dipendenti dopo la formazione
Formula per il calcolo: Numero di dipendenti che restano nell’organizzazione per almeno un anno dopo la formazione / Numero totale di partecipanti alla formazione
Frequenza tipica di misurazione: Questo KPI è solitamente misurato annualmente.
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Nome dell’indicatore: Tempo per la Competenza
Formula per il calcolo: Tempo medio necessario per i dipendenti per raggiungere un livello di competenza predefinito dopo la formazione
Frequenza tipica di misurazione: Questo KPI può essere misurato dopo ogni corso di formazione o su base annuale.
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Chief Community Officer
Questa persona si occupa di costruire e gestire le relazioni con le persone e i gruppi che sono importanti per l’azienda. Questo possono includere i clienti, i collaboratori e i partner. Il CCO vuole che queste persone si sentano ascoltate, valorizzate e partecipi al processo di creazione di valore.
L’AI può aiutare il CCO a capire quali argomenti sono importanti per i diversi segmenti, o quale tipo di messaggi è più efficace per coinvolgerli. Può aiutare inoltre a comunicare in modo più efficace ed empatico – cosa che ha dimostrato ampiamente di saper fare -. Ad esempio, creando messaggi personalizzati che si adattano alle esigenze, agli interessi, alla personalità e alle abitudini di ciascuna persona.
In un futuro dove le regole del marketing saranno messe in discussione a causa di nuove modalità di interazione con i contenuti (SEO vs Chat) e all’incremento costante e inesorabile dei costi pubblicitari, avere una community può aiutare l’azienda a costruire relazioni più forti non solo in termini di vendita ma di contributo alla missione aziendale.
Il CCO collabora con vari membri del team executive, tra cui il Chief Marketing Officer (CMO) per garantire un allineamento tra le iniziative di community e quelle di marketing, il Chief Customer Officer (CCO) per migliorare l’esperienza del cliente, e il CEO per garantire che la visione della community sia in linea con quella dell’azienda.
3 KPI per misurare il suo impatto
Nome dell’indicatore: Crescita della Community
Formula per il calcolo: (Numero di membri della community alla fine del periodo – Numero di membri all’inizio del periodo) / Numero di membri all’inizio del periodo
Frequenza tipica di misurazione: Mensile o trimestrale
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Nome dell’indicatore: Tasso di conversione della Community
Formula per il calcolo: Numero di membri della community che completano un’azione desiderata (ad esempio, acquisto di un prodotto, registrazione a un evento, ecc.) / Numero totale di membri della community
Frequenza tipica di misurazione: Mensile o trimestrale
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Nome dell’indicatore: Valore del Membro della Community
Formula per il calcolo: Valore totale generato dai membri della community (vendite, referral, ecc.) / Numero totale di membri della community
Frequenza tipica di misurazione: Annuale
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