№ 65

Come misurare qualsiasi cosa

5:18 di lettura — Associare un numero anche agli “intangibles”
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Hey, buon lunedì!

Sembra che la Nota di lunedì scorso, quella che conteneva una lunga lista di KPI divisi per team (i più importanti) abbia aiutato tanti a mettere ordine nei propri numeri o almeno ad avere quella chiarezza per partire, per muoversi da “ non so cosa misurare” a “inizio da questi”.

Dai feedback che ho ricevuto mi sono accorto che non tutti hanno trovato il proprio numero nella lista che ho fatto. È normale, la lista era davvero lunga e ho dovuto tagliare tante cose. Ma questo mi ha dato l’occasione di riflettere…

Che ne dici se riprendiamo da qui?

Valentina P., mi scrive…

«Occupandomi di engagement, mi chiedo: con quali KPI misuri l’ “umore” delle persone?»

Cavolo, bella domanda! Le ho chiesto però se avesse tempo di entrare in una breve call per aiutarmi a capire meglio il problema e per poterle dare una risposta più precisa. Non è ancora successo ma non voglio che la sua domanda rimanda senza una risposta perché penso sia importante per altri e contenga il seme di qualcosa di più profondo.

Intanto voglio subito precisare che non ho un numero per misurare l’umore. E posso anticipare che non ho investito tempo per identificare questo numero perché non credo sia la cosa giusta da misurare.

Quando chiedi a una persona “Come va?” l’altra ti risponde sempre “Bene” e questo significa 2 cose: chi fa la domanda non ha nessun interesse a sapere come l’altra persona si senta davvero e chi risponde non ha nessuna voglia di dare spiegazioni. “Come va?” “Bene”, festa finita, iniziamo il meeting che è meglio.

Non basta neanche misurare le faccine nei software di HR per sapere che “i ragazzi stanno bene”. 100% 😀 0% 😐 0% 🤮

Ovviamente tutti rispondono con la faccina felice nessuno vuole passare la prossima mezz’ora a spiegare cosa c’è che non va a qualcuno che probabilmente ne è la causa.

Sulla landing page poi leggi “Our clients have 100% happiness success score. Start the free trial today”. 

Si può misurare tutto.

Davvero qualsiasi cosa.

L’unica cosa che conta è definire in maniera precisa lo scopo di quello che stai facendo.

Se volessi migliorare la mia salute uno dei risultati che dovrei raggiungere è sicuramente avvicinarmi al mio peso peso forma. Tra le tante attività disponibili potrei scegliere la corsa come lo sport di riferimento per migliorare il mio metabolismo, bruciare più calorie di quelle che assumo e aumentare la mia forma fisica.

 

Mentre scrivevo mi si srotolava davanti agli occhi una lista lunghissima di numeri che potrei tenere in considerazione: ecco alcuni esempi.

 

  1. Il mio peso in primis anche se non il più importante
  2. La pressione e i battiti a riposo
  3. I battiti medi in allenamento
  4. Le calorie che assimilo
  5. Le calorie medie bruciate per sessione
  6. La distanza percorsa in ogni sessione
  7. La pendenza media di ogni sessione
  8. Il numero di allenamenti a settimana
  9. La durata media di ogni allenamento
  10. Il numero di passi per sessione
  11. Il dislivello
  12. L’altezza sul livello del mare

 

Non appena decido di correre lascio dietro di me una enorme quantità di dati.

Alcuni sono nell’app collegati al mio smartwatch. Altri sono solo nella mia bilancia, altri nel mio piatto…

Il senso che do a questi dati dipende da un’unica domanda.

Cosa significa per me tornare migliorare la mia forma fisica?

Ammesso che ti interessi, e con il solo scopo di dare un esempio, per me migliorare la mia forma fisica significa avere un corpo più efficiente e quindi misuro nell’ordine:

  1. La durata della mia sessione (che deve ridursi perché faccio sempre lo stesso percorso, questo significa che sono stato più veloce)
  2. I miei battiti medi per sessione (che devono ridursi perché a parità di salite e discese, e a parità di tempo, il mio corpo è più allenato)

Basta, solo due numeri. Il resto non mi interessa.

Anche se potrei misurarli e i miei dati sono ovunque non ho nessun interesse a misurare tutti gli altri KPI. Ma guardando soltanto questi due numeri posso decidere di mangiare meno o meglio, inserire una sessione di yoga se sento le gambe legate… in pratica posso prendere la maggior parte delle decisioni legate al raggiungimento del mio obiettivo e alla definizione di successo che mi sono dato.

Il caso di Valentina

Torniamo a Valentina che chiedeva «Occupandomi di engagement, mi chiedo: con quali KPI misuri l’ “umore” delle persone?»

Ho capito che si occupa di “internal communication”.

Detto questo non sono sicuro che l’umore sia davvero uno dei KPI da tracciare.

Piuttosto mi piacerebbe chiederle come misura il successo dei progetti ai quali sta lavorando.

Per esempio se stesse lavorando a un blog aziendale dedicato ai dipendenti mi chiederei per prima cosa quale percentuale di dipendenti

  1. Legge i post
  2. Di questi quanti lo leggono tutto
  3. Di questi quanti commentano
  4. Di questi quanti positivamente
  5. E quanti negativamente

 

Per esempio se stesse lavorando a una serie di eventi aziendali mi chiederei 

  1. Quanti dipendenti sono stati invitati
  2. Quanti sono venuti all’evento
  3. Quanti hanno partecipato in maniera attiva (domande, commenti, interazioni, workshop)

 

Ma questo sarebbe la base.

Quello che davvero è importante per Valentina è capire a quale obiettivo strategico sono allineate le sue attività.

Ridurre il turnover? Incrementare l’employee satisfaction? Incrementare il referral rate per assumere talenti? Cosa è importante in questo momento?

Come misurare qualsiasi cosa in 3 step

Ecco pochi step fondamentali per misurare qualsiasi cosa. Spero ti possano essere utili nel tuo prossimo meeting sui KPI o se stai pensando di lanciare, o migliorare, il tuo prossimo ciclo di OKRs.

Step 1.  Definisci il problema e come definisci il successo

Scrivi esattamente qual è il problema che il progetto aiuta a risolvere. Cosa succede se tutto va bene?

Alberto Savoia, Engineering Director and Innovation Agitator di Google, e padre del Pretotyping definisce il successo in questa forma trivialmente semplice.

«Il successo è quando i risultati superano le aspettative.» —Alberto Savoia

Step 2. Individua i numeri che ti aiuteranno a prendere le decisioni

Fai una lista di tutti i numeri che la tua attività genera, anche a tua insaputa. Ogni azione che compi online lascia una traccia indelebile in qualche database.

Fissa un timer di 5 minuti e fai una lista, la più lunga possibile.

Dopo cancella tutti i numeri che non sono sotto il tuo controllo e quelli che sono inutili da controllare.

Usa il mio esempio della corsa o leggi questa nota che parla di metriche Leading e Lagging  

Step 3. Crea l’abitudine di misurare e prendere le decisioni

Inserisci il link allo spreadsheet nel quale sono tracciate le metriche nella descrizione di ogni meeting e non dimenticare di aggiornarlo e guardarlo insieme. Guardare i numeri e migliorarli è un’abitudine, nessun coach può insegnarlo.

Dovresti avere tutto, in caso puoi contattarmi qui.

Buon lavoro!
Fatti sentire.

👋 Antonio

Non perdere le prossime Note. Ogni lunedì alle 7:00. Gratis.

Strumenti e framework per sbloccare l’innovazione in azienda e applicare praticamente Design Thinking, Blue Ocean Strategy, JTBD e OKRs.  


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