Hey, buon lunedì, come stai?
La scorsa settimana ho preso il personale impegno nell’eliminare le metafore della guerra dal gergo che viene usato in STRTGY per descrivere la strategia e in generale le dinamiche di business.
L’ho così presa seriamente tanto che sto riscrivendo le parti del libro sugli OKRs nelle quali ho usato, mio malgrado, metafore militari.
Le parole hanno un potere incredibile cambiando addirittura la secrezione di alcuni ormoni: le parole ci cambiano dentro e influenzano le nostre scelte.
L’abbiamo visto nel pratico con Borzacchiello REPLAY ↗ e NeN REPLAY ↗.
Ma prima di lasciarti al contenuto centrale di questa nota ecco due informazioni di servizio:
⚙️ Se vuoi partecipare al The Growth Machine Workshop, la prima data disponibile è Mercoledì 9 Marzo alle 18:30.
Dura 90 minuti e chi ha partecipato ha ottenuto:
- Chiarezza su obiettivi e priorità
- Semplificazione delle attività
- Focus e allineamento dei team
- Identificazione precisa delle metriche
- Costruzione degli OKRs 10× più veloce
📘 Se sei interessato ad approfondire gli OKRs e vuoi la data disponibile più vicina è Mercoledì 16 Marzo alle 18:30
- sbirciare dietro-le-quinte della scrittura del libro
- scoprire il sistema per lanciare il prossimo ciclo in 90 giorni (o meno)
- partecipare al Q&A sulla metodologia, porta le tue sfide, le risolviamo insieme
Lunedì prossimo invece incontreremo i fondatori di Small Giants ↗, la startup che produce snack sostenibili utilizzando la farina di grilli (si hai letto bene 🦗). Parleremo di Design e di come unire Profit e Purpose, del processo di crescita e del futuro di questa categoria. L’imprenditoria non conosce confini!
Insomma, più occasioni per incontrarci e quindi più occasioni per lavorare insieme e migliorare il modo con il quale connettiamo strategia ed esecuzione.
ALWAYS MAKE PROGRESS!
—Antonio
● PEOPLE / Biomimesi
Un organismo che si auto-ripara
Usare le metafore, oltre a indicare un alto grado di comprensione di quello di cui si sta parlando, significa condensare in poche parole un intero mondo che trascende la scrittura. Attivando il circuito dell’immaginazione è possibile teletrasportare emozioni conosciute in un nuovo contesto ricco di immagini vivide, dettagliate e memorabili.
E proprio per questo motivo la metafora militare non è più sostenibile per descrivere le organizzazioni.
Se per questo anche quella della famiglia è una metafora da abbandonare al più presto (di più via HBR↗).
C’è anche chi descrive l’azienda come una macchina e chi ci lavora come degli ingranaggi. Il che è alquanto deprimente, soprattutto se viene usata la parola “funzione” per descrivere una responsabilità. Allora bisognerebbe capire cosa succede quando una persona “non funziona più…”
È tempo di aggiornare queste metafore che portano con sé l’illusione dell’efficienza insieme a una serie di tossine che si accumulano indurendosi nella cultura aziendale.
L’esercito, la famiglia, la macchina, tra le altre cose, presuppongono uno sforzo incredibile di gestione minuziosa delle attività che i leader non vogliono, e non possono, più sostenere, con l’attuale evoluzione tecnologica e culturale del lavoro.
Qual è l’alternativa?
Vediamo come cambiano le cose scegliendo la metafora dell’organismo vivente.
Per prima cosa il lavoro in azienda è molto più simile a ciò che avviene nel corpo umano o in un vegetale. Una grande quantità di apparati si scambia informazioni per supportare il sostentamento dell’organismo stesso. Non esiste infatti una vera e propria catena di comando ma il funzionamento è molto più simile a un network di segnali.
Inoltre ogni apparato è autonomo. Ognuno sa esattamente cosa fare quando riceve le informazioni giuste. Quando mancano le informazioni (es: poche vitamine o poca luce) basta aumentare la qualità delle informazioni per migliorarne lo stato di salute.
Ma la qualità più importante di un organismo e che lo rende “vivente” è la capacità di auto-ripararsi.
Le piante per esempio, quando vengono danneggiate, auto-sigillano la ferita per proteggerla dalle infezioni e avviano un processo di autorigenerazione che le rende più forti.
Molto simile al sistema che si attiva nel nostro corpo quando ci facciamo un taglio.
E non è il cervello (il boss) che mette una pezza per sistemare le cose trasferendo a tutti il messaggio “siete degli incompetenti, vi siete fatti male!”.
L’organismo è progettato per guarire da solo ed evolversi.
Nell’organizzazione-organismo se…
… il marketing non funziona, il team sistema le campagne da solo.
… le vendite non vanno come dovrebbero, il team sblocca la situazione.
… la competizione aumenta, R&D inventa e valida un nuovo prodotto.
È davvero possibile?
Si, a patto che i leader mettano a disposizione delle persone tre enzimi vitali:
➀ Autonomia
Nel suo libro Drive ↗ (ora anche in italiano grazie ad Ayros), Daniel Pink definisce l’autonomia come l’abilità di saper scegliere 3T: Task, Time and Technique.
Questo non significa lasciare fare a tutti ciò che si vuole, al contrario i leader devono investire significative quantità di tempo per fornire chiarezza sugli obiettivi e facendo in modo che tutti abbiano le condizioni per il successo.
“Il controllo porta all conformismo; l’autonomia porta all’impegno”
—Daniel Pink
➁ Agilità
Ovvero la possibilità di ridefinire costantemente le priorità al cambiare del contesto. Di non cicatrizzare gli errori del passato con la burocrazia e un flusso di lavoro basato semplicemente sull’organigramma e lunghe roadmap.
Essere agili comporta l’umiltà di non conoscere tutte le risposte e di ammettere che i risultati non sono prevedibili.
È importante creare un spazio sicuro per sperimentare e prendere decisioni in velocemente e frequentemente (vedi il punto precedente).
➂ Impatto
La capacità che le persone hanno poter di influenzare positivamente, con il proprio lavoro, il corso degli eventi in maniera tangibile e misurabile.
Le persone rimangono unite, e rafforzano i legami tra di loro, solo se si crea un’adeguata sensazione di progresso e questo avviene quando vengono stabilite specifiche abitudini che permettono di lavorare sulle strategie e sui processi che sottendono i risultati.
Suddividendo il lavoro in brevi cicli (vedi il punto precedente) e dotandosi di dati è possibile avviare un ciclo di segnali positivi che si rinforzano a vicenda e permettono di amplificare i risultati.
La costruzione di un’organizzazione che si ripara da sola è un viaggio che è importante iniziare oggi.
Se desideri evolvere il modo in cui guidi la tua azienda permettendo ai tuoi team di diventare autonomi, motivati e capace di ottenere risultati più ambiziosi, scegli un momento per parlarne ↗, sarò felice di mostrarti gli strumenti che ho preparato per te.